Ermanno Detti; ill. di A. Lobato
Fatatrac, 2008, p. 112
(I nuovi ottagoni)
€ 11,00; Età: da 8 anni
Ancora una volta i nonni alla ribalta, ma con angolature di vita vissuta poco consuete, scenografie decisamente nuove ed efficaci stimoli a prender posizione per i giovani lettori.
Sei storie in cui i nonni sono tutt’altro che vecchietti bisognosi di aiuto. C’è una ventata di giovinezza che accompagna in queste pagine le loro azioni e reazioni, una giovinezza speciale in cui voglia di vivere e bisogno di sentirsi utili, di mettere a frutto la propria esperienza si fondono con il piacere di non sentirsi”rami secchi”, ma di vivere una vita nuova nei loro nipoti.
In tre racconti, Il falcone, Bicci, Il mostro, l’elemento natura gioca un ruolo di rilievo.
Il primo mette in scena una nonna veterinaria e un nipote che l’assiste affascinato nel vedere come giorno per giorno la donna cura un falco ferito e ne conquista l’amicizia rispettandone la libertà. Nel secondo il nonno Bicci, l’ultimo, forse, dei grandi butteri in Maremma, segue e incoraggia il rapporto tra la nipotina e Tempesta, una meravigliosa cavalla selvaggia.
Protagonista del terzo racconto è un nonno esperto della campagna e delle api che sa tranquillizzare i familiari allarmati per l’invasione di un grosso sciame sul terrazzo di casa.
In un ambito diverso ci porta L’oca bianca, dove un nonno che ha partecipato giovanissimo alla Resistenza ne narra alla nipotina uno degli episodi più drammatici, vissuto insieme ad un’oca da lui molto amata.
In La nonna si sposa e Irina il tema dell’amore è svolto con un’intensità di sentimenti genuini negli anziani e con un delicato sapore di scoperta nei personaggi ragazzi.
Si noterà come in questi racconti l’atteggiamento di sostegno morale dei ragazzi nei confronti dell’anziano sia un prender parte a un conflitto scegliendo decisamente di tenerla per uno dei due contendenti. Motivo, questo, trattato più volte da scrittori di talento, motivo che Detti riprende rinverdendolo con situazioni attuali, con stimoli per una partecipazione critica del lettore ai diritti dell’anziano.
Una prosa semplice, immediata e intensa con l’ottima strategia narrativa del nipote o della nipote come io narrante (ad eccezione de L’oca bianca). Efficaci certe battute di misurata, accessibile ironia che, di tanto in tanto, vivacizzano ulteriormente un testo il cui ritmo non si allenta mai. Intensamente espressive le illustrazioni.
Carla Poesio
(da LiBeR 81)