Delia Ephron; ill. di Chad W. Beckerman
trad. di A. Milanese
Rizzoli, 2008, p. 312
€ 15,00; da 14 anni
Frennie, la protagonista del romanzo, ha paura di morire, di oltrepassare la soglia e di diventare grande.
È divisa in due, tra la casa della mamma, tutta pulita e ordinata e quella del padre tutta in disordine con macchie di colore in ogni luogo ma dove lei si sente sicura, protetta e coccolata.
L’improvvisa morte del padre sconvolge la vita della giovane, facendola precipitare in un baratro buio, dove tutto non ha più lo stesso colore perché annerito da questa forte perdita.
L’incontro con la morte segna il limite della vita ed è una dura prova da superare, perché in questa stagione dell’esistenza si è fragili come foglie al vento e pur sentendo la linfa vitale esplodere dentro il corpo si è sensibili agli incidenti.
Così Frennie, lacerata in mille pezzi, non riesce a rialzarsi e come un’iniziata si abbandona al silenzioso dolore che nasconde la perdita di quell’amato genitore che le ha trasmesso il modo di guardare il mondo per poi poterlo trasformare in un’opera d’arte.
L’arte per Frennie è importante come il suo papà, lei ama ritrarre le cose ordinarie, consuete, quelle che fanno parte della vita quotidiana perché lasciano immaginare che dietro ad ogni oggetto si celi una storia diversa.
Costruire un racconto a ritroso partendo da un indizio banale ad esempio, una scatola del latte aperta su un tavolo o da un cestino pieno di carte è per Frennie un modo per creare.
La protagonista ritrova un puzzle, che il padre prima di lasciarla ha costruito e custodito in una scatola di legno con inciso il suo nome, da quel momento precipita in un vortice che la trasporta in un altro mondo, in un altrove. Proprio come capita ad Alice nel paese delle meraviglie, così Frennie ogni volta che cerca i tasselli del puzzle cade dentro di esso, come per incanto si sveglia in un sogno, in un viaggio che la guida a superare le sue paure e a scoprire l’amore che l’ha generata e che fa parte di sé.
La ricerca conduce Frennie all’origine della sua esistenza, a ritrovare il senso della vita, a riscoprire la passione per l’arte e ad incontrare l’amore per il giovane Simon, che con un bacio la risveglia dal lungo sonno: proprio come accade nella fiaba de La bella addormentata nel bosco, così la scrittrice Delia Ephron racconta una storia consueta ma singolare fatta da tanti pezzettini che uniti danno vita ad un romanzo piacevole e originale.
Lara Rocchetta
(da LiBeR 81)