Sara Boero
Piemme, 2008, p. 295
(Il battello a vapore)
€ 15,50; Età: da 12 anni
Sara Boero è al suo quarto romanzo e ha ormai acquisito una intonazione narrativa che le conferisce una caratteristica molto precisa. Il sogno di Pandora rientra nella categoria del fantasy ma non è questo che lo rende di particolare interesse. Il fantasy è un genere ipersfruttato e difficilmente permette agli autori di riuscire a distinguersi nella genericità della produzione editoriale. Sara Boero utilizza il suo racconto per affrontare con grande abilità il tema del doppio. Pandora è una ragazza quindicenne che scrive la sua storia in simbiosi con la protagonista che ha la sua stessa età. Invece di essere l’autrice del racconto la Pandora della realtà ne sembra la trascrittrice, come se un invisibile qualcuno glielo dettasse, indipendentemente dalla sua volontà.
Circa settant’anni fa, fece molto discutere una nota di Eugenio Montale (nato in terra ligure come Sara Boero), alla poesia Iride della raccolta La bufera: “Di questa poesia io sono stato più il medium che l’autore”. Il tema del doppio è caro all’autrice di Pandora e già ne abbiamo avuto il segno in un suo romanzo precedente. Ma anche questo topos, in posizione dominante, non è il solo che sostiene la struttura del romanzo. Ci sono i rapporti con i genitori caratterizzati da assoluta incomprensione e da contrasti violenti, c’è una malattia che le blocca le gambe e che la rende diversa dalle sue compagne, c’è il rapporto con Dario che potrebbe sbocciare in una prima relazione amorosa ma che si perde in un oscuro dissidio.
I vari elementi del racconto sono sostenuti da una scrittura di estrema chiarezza forte di una cultura letteraria tanto più profonda quanto non evidente a un giovane lettore. Mi hanno colpito alcuni capoversi, particolarmente significativi anche per quello che raccontano, come questo:
“Persino il blu della notte era più bello e più pulito, e le stelle non sembravano punti lontani, freddi e minacciosi, ma splendidi diamanti cuciti su quell’enorme, superbo mantello di velluto steso sopra il mondo”.
Sara Boero struttura il suo romanzo presentandoci i capitoli con un numero doppio: uno per il racconto fantasy e uno per i commenti, quasi un controcanto, di chi lo scrive. E non è questa la sola coinvolgente novità de Il sogno di Pandora.
Roberto Denti
(da LiBeR 81)