"Tra le molte persone che scrivono − sempre troppe più di quelle che leggono − ce ne sono diverse che pensano di dedicarsi ai libretti per i bambini, tanto quelli sono facili, ai bambini va bene tutto. Nulla di più lontano dalla verità. I bambini e le bambine amano le parole, ne sono curiosi e ne sono lettori esigenti: le parole sono cose, hanno zampe e criniere, spine e colori, ruvidità e morbidezze, suoni evocativi e profumi o puzze, significati sconfinati e dettagliatissimi. È un nominare il mondo che accade per le (loro) prime volte. Un tempo sacro e personale": Cristina Bellemo su LiBeR 144 riflette sull'incontro dei bambini e delle bambine con le parole nuove, e della capacità di far loro spazio nella ricchezza inclusiva dei linguaggi.
