La madre di Sam è morta tre anni fa in un incidente d’auto e da allora suo padre non è più stato lo stesso, tanto che si è lasciato convincere a lasciare il figlio dalla nonna. Ha aperto una libreria antiquaria in un quartiere degradato e si assenta spesso, mai troppo a lungo. Ma questa volta manca da troppo tempo: la famiglia si mette in allarme e ne denuncia la scomparsa. Il ragazzo torna a dare un’occhiata alla libreria, sperando di trovare un messaggio, una traccia qualsiasi, e in cantina, dietro un tramezzo scopre una stanza segreta, con un letto, e un vecchio libro, che parla di crimini e castighi sotto il regno di Van Teper, in Valacchia. E c'è una pietra scura, una sorta di totem, decorata da un lato soltanto: un cerchio potrebbe indicare il sole, con delle scanalature a simulare i raggi; sotto una piccola cavità, vuota. Infine vede una moneta bucata, che s’incastra perfettamente nel disegno: ma ora la pietra inizia a ronzare e Sam viene risucchiato in un altra epoca. Un passo per volta, Sam apprende che suo padre è prigioniero nel XV secolo, nel castello di Dracula, dove è giunto grazie alla pietra scolpita. Ma non è facile capire come usare la pietra scegliendo la propria destinazione: il ragazzo verrà sballottato per tentativi successivi da un posto all’altro, da un tempo all'altro. Si ritroverà a Pompei poco prima dell'eruzione del Vesuvio, nell'Irlanda assediata dai Vichinghi, poi nell'antico Egitto, dove saprà che la pietra è un dono di Thot, il manipolatore del tempo. Pezzo dopo pezzo il puzzle che lo porta sulle tracce del padre si compone, grazie anche all’aiuto della cugina Lili, che si rivela prezioso. Per trovare suo padre, Sam ha bisogno di sette monete e per averle si sposta da un epoca all'altra, ma quando riesce a raggiungerlo si accorge d'essere stato attirato fin lì perché occorreva un ragazzo per rubare a Van Tepes il cerchio d'oro, l'Ombelico del Mondo, già trafugato a Delfi e venduto a Bruges per un miliardo di dollari. Non è la bramosia di denaro che ha convinto il padre a mettere a rischio la vita del figlio: é la convinzione che con quel bracciale potrebbe ancora salvare sua moglie. La narrazione scorre veloce e plausibile, i colpi di scena sono calzanti, gli affreschi delle varie epoche intelligenti e funzionali: Guillaume Prevost è un affermato autore francese di gialli storici e usa le sue conoscenze per quest’opera, la prima destinata ai ragazzi, senza cadere nella tentazione di piegare la narrativa a fini divulgativi.
Teresa Buongiorno(da LiBeR 81)