Jonathan Glazer, regista del film La zona d’interesse, incentrato sulla famiglia di Rudolf Höss, comandante del campo di concentramento di Auschwitz, si è aggiudicato il premio Oscar per il miglior film straniero. Durante il discorso ha detto parole che non lasciano spazio a fraintendimenti: “Tutte le nostre scelte sono state fatte per riflettere e confrontarci sul presente, non per dire ‘guardate cosa avevano fatto’, ma ‘guardate cosa stiamo facendo ora’ … il film mostra dove la disumanizzazione possa portare.” Il discorso prosegue facendo riferimento a quanto sta accadendo a Gaza. Cosa c’entra tutto questo con Minuti contati? I ragazzi protagonisti si trovano a vivere un’avventura. La Galleria Borghese, il luogo in cui tutta la vicenda si svolge, è minacciata da qualcuno che li costringe a una sorta di caccia al tesoro/all’uomo. Dovranno risolvere degli indovinelli cercando di individuare l’opera d’arte dove è stato occultato il biglietto che li porterà all’opera successiva, sperando ogni volta che sia l’ultimo indovinello e che il mistero venga svelato prima che accada qualcosa che possa danneggiare o distruggere la Galleria. Inizia così, come un gioco, quella che diventerà non solo una corsa contro il tempo ma una catarsi nella vita di Stella, l’adolescente protagonista: “Le statue che mi hanno parlato rappresentano corpi che soffrono, lottano, resistono, così come quelli dei protagonisti della mia storia. E anche se sono di marmo sono corpi in movimento, spesso in fuga! … Eppure sono anche corpi pieni di umanità, che emanano bellezza, grazia. E forse è proprio questo il punto: la bellezza può stare insieme al dolore, perché il dolore fa parte della vita. Ma non può in alcun modo trovarsi nella disumanità.” La disumanità non è semplice da raccontarsi, è sempre degli altri, non ci appartiene. Quando diventa racconto si fa denuncia che si scorda velocemente, ci mette a nudo mentre noi tendiamo a nasconderci a noi stessi. Minuti contati è un libro in cui attraverso gli occhi dei ragazzi e le opere d’arte si riesce a raccontare il presente con il passato, la storia con le persone che l’hanno fatta e subita. Abbiamo davvero i minuti contati, bisogna avere il coraggio di guardare la disumanizzazione per riconoscerla.
Agata Diakoviez (da LiBeR 142)
Minuti contati
Maria Beatrice Masella
EDT-Giralangolo, 2024, 160 p.
(Dinamo)
€ 13,00 ; Età: da 12 anni