Anna Sarfatti; ill. di S. Riglietti
Mondadori, 2008, p. 48
(I sassolini)
€ 8,00; da 7 anni
Articolo 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale. Art 37: La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Art 51: Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza. Art 117: Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena parità degli uomini e delle donne. Questa è la Costituzione promulgata nel 1948. La realtà nell’anno 2008: in Italia la percentuale di donne che siede in Parlamento supera di poco il 20%, al lavoro la paga di un maschio è quasi sempre superiore a quella della sua collega donna. La nostra non è terra di pari opportunità come vorrebbe la Costituzione, tanto meno di quella rivoluzione nei rapporti tra i sessi che avevano immaginato le mamme, o meglio le nonne, di chi leggerà il libro di Anna Sarfatti, Quante tante donne.
Anna Sarfatti, scrittrice e insegnante, proprio presentando un suo precedente libro sulla Costituzione si è resa conto di quanta strada ancora ci sia da fare per crescere liberi dai ruoli e da un mondo interiore costruito sulle differenze. Una donna Presidente della Repubblica? Meglio di no, dicono i maschi. La passione per il calcio? Difficile da praticare, dicono le femmine. Nasce da mille risposte come queste lo stimolo a scrivere le filastrocche di Quante tante donne. C’è la sindaca e l’inventrice, la guardiana di cimiteri e la spolveratrice di Tirannosauros rex. Ma non ci sono solo le professioni. Ci sono anche le domande (possibile che la Gioconda non sia stufa di stare da secoli dentro una cornice a sorridere inebetita?), gli oggetti che si animano e sovvertono la realtà della quotidianità, le professioni improbabili come la fotografa di ragnatele, i sogni-sogni come fare un giorno l’accompagnatrice di sirene in fondo al mare. Difficile scambiare questo per un manuale a cui ispirarsi per futuri mestieri da intraprendere. Piuttosto si tratta di un corso di immaginazione per pensare a come si vorrebbe essere e non a come la società, fin da piccoli, ci chiede di essere. Presenta il libro Margherita Hack, astrofisica famosa in tutto il mondo e un esempio di forza e libertà al femminile. A lei forse maschi e femmine, che si affacciano al mondo, dovrebbero chiedere se la sua libertà dalla gabbia dei ruoli se l’è conquistata guardando le stelle e immaginando altri mondi celati dalla notte.
Vichi De Marchi
(da LiBeR 81)