Nel 1992 Roberto Piumini scrisse un bel giallo scolastico, Il segno di Lapo, che però non viene mai messo nel cesto della sua produzione di maggior pregio. Trent’anni dopo (come passa il tempo) torna al genere poliziesco con un thriller calcistico ed escapista, perché ambientato nel mondo del pallone e perché la fuga è al centro dell’azione. Protagonista è un giovane calciatore che fugge da pericolosi inseguitori, il dodicenne Pat, che ha le stimmate del campione e va nel Centro sportivo di Fulton in cambio di un assegno alla madre, vedova con due gemelli. La scuola calcistica è ottima, ma la vita è regolata come in un collegio militare dal manager/allenatore che vede nel ragazzo una gallina dalle uova d’oro. Pat ha una sensazione continua di inquietudine e paura, finché scappa aiutato casualmente da un fotografo americano, Sam, con il quale presto empatizza. Inizia la grande fuga, l’avventuroso lungo viaggio, in cui sono sempre seguiti da una misteriosa macchina nera e vengono attuati ripetuti tentativi di catturare il giovane. Pat e Sam, per depistare gli inseguitori, dall’Inghilterra in auto passano in Francia; qui navigano i canali in barca e prendono a bordo un simpatico pittore; poi in Germania si aggregano a una famiglia di ciclisti olandesi (c’è anche la bella olandesina Ellen…) a cui si unisce anche un prete cicloturista con moglie; infine attraverso l’Austria arrivano in Italia. A Verona Pat partecipa a una partita di calcio su un campetto tra ragazzi italiani ed emigrati, schierandosi come straniero con i secondi e conducendoli alla vittoria: finalmente è felice. Ma la maledetta macchina nera è sempre lì. Com’è possibile? Nel frattempo Sam si è messo in contatto con un amico ispettore di Scotland Yard, che avvia un’indagine sul Centro sportivo, e con un altro amico giornalista del Times, che prepara un’inchiesta: c’è del marcio a Fulton. Ma gli indizi non bastano e Pat, rischiando, torna nel Centro per trovare le prove. Parafrasando la canzone di De Gregori: “Pat, non aver paura di tornare a Fulton…un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo, dalla fantasia”. La scrittura di Piumini è esatta e diretta, forte ed essenziale come un calcio di rigore ben tirato che va in gol.
Fernando Rotondo (da LiBeR 139)
La fuga di Pat
Roberto Piumini
Pelledoca Editore, 2023, 176 p.
(NeroInchiostro)
€ 16,00 ; Età: da 11 anni