Julia Alvarez; trad. di A. Ragusa
Giunti, 2008, p. 288
(Junior)
€ 6,90; Età: da 12 anni
Che cosa si prova guardando quelli che chiami papà e mamma, ma sai che non sono i tuoi veri genitori? Come ci si sente quando domande difficili cominciano ad affiorare con insistenza, quando ti chiedi: perché sono stata abbandonata, quale sarà il viso della mia mamma vera? Da quale storia provengo? Quale vita avrei avuto se…?
Interrogativi dolorosi, come dolorose sono le risposte che si vanno cercando.
Questo il grumo di emozioni che si agita nel cuore di Milly-Mildred, nordamericana anche nel nome ora che vive negli Stati Uniti. Ma il suo vero nome è Milagros, miracolo, scritto su un foglio quando fu abbandonata in orfanotrofio. E ricca di milagros è questa storia.
Milly ha 16 anni e vive nel Vermont con la famiglia adottiva, la sorella Kate, sua coetanea e il fratellino Nat. Tutto normale? Quasi. Milly si sente diversa, ha una strana allergia che le arrossa e le fa prudere le mani tutte le volte che teme di dover parlare del suo segreto. E in casa, nella camera dei genitori, c’è La Scatola – con le iniziali maiuscole – in cui sono contenuti alcuni segreti del suo passato. Un oggetto che Milly guarda con il desiderio di frugarci dentro, di frugare nella sua storia, ma da cui rifugge perché, nello stesso tempo, le fa paura sapere.
Poi un giorno, nella sua classe, arriva un nuovo compagno, Pablo, fuggito dalla guerra civile del suo paese, in Sudamerica, insieme alla famiglia. È bastato sentirgli pronunciare poche parole in spagnolo per risvegliare in Milly un bisogno insopprimibile e scomodo di conoscere la verità. Mentre diventa sempre più stretta l’amicizia con Pablo Bolivar e con la sua famiglia, Milly decide nell’estate di partire con loro per Los Luceros. Qui Milly compirà una sorta di viaggio iniziatico, si bagnerà nella cultura e nelle tradizioni del suo paese di origine, ascolterà racconti e storie, quelle “storie che ti salvano la vita, ti aiutano a ritrovarti quando sei perduto”.
Un libro che affronta con garbo temi delicati attraverso lo sguardo di un’adolescente, che tocca con dolente umanità il difficile cammino verso la democrazia di tanti paesi sudamericani. Pagine che scorrono piacevoli. Quello che un po’ spiace è l’eccesso di situazioni edulcorate, certi tratti un po’ troppo naif dei personaggi che fanno da corona e qualche milagro non sempre credibile.
Paola Bertolino
(da LiBeR 81)