Qual è il passo dei ricordi? Qual è il tempo in cui presente e passato diventano indivisibili? L’immagine di copertina della graphic novel di Hanaor e Phillips risponde già in parte a queste domande. Il passo dei ricordi, della memoria, è lento e non va vissuto da soli. Benji, il giovane protagonista, cammina di fianco alla sua bubbe, che significa nonna, come riportato nel glossario di alcuni termini ebraici e yiddish utilizzati nel libro, trascina un carrello della spesa, in lontananza si stagliano i grattaceli di New York. Il rapporto tra la città e il primo piano dei due protagonisti è la sintesi perfetta della storia che viene raccontata. Non esiste un presente che non sia abitato dal passato, dalle persone che si sono incontrate, dai luoghi che si sono attraversati. Questi potranno pure cambiare, ma c’è un tempo in cui verranno ripercorsi con lo stesso sguardo, perché quella memoria aiuta a ritrovare i ricordi, i volti, i sapori, il dolore di quando si era bambini e qualcuno decise che non si aveva diritto a restare a scuola perché ebrei. È una storia delicata quella narrata da Ziggy Hanaor, in cui il tratto di Benjamin Phillips ha saputo rendere visibili le emozioni e i sentimenti della nonna e del nipote che l’accompagna mentre riattraversa la sua vita. Tu non sai proprio niente – dirà bubbe a Benji – nemmeno cosa significa essere ebrei. Non è semplice raccontarlo, infatti bubbe non sempre ci riesce: i suoi silenzi, i suoi sguardi, vengono esplicitati dal segno di Benjamin Phillips. Ogni cosa accaduta è rimasta nella sua testa, come i luoghi a lei più familiari, che non ritrova più perché tutto cambia; quel che non cambia mai lo scopriranno i lettori. Un libro con una grande forza in cui il confronto tra ieri e oggi è mediato dalla dolcezza del nipote che si mette di fianco alla nonna, e anche quando quest’ultima va fuori dalle righe, si ferma ad ascoltare, non sempre comprende, ma scopre che realmente non sa niente. Qui i ruoli si ribaltano: chi è senza memoria è Benji, che sicuramente sa muoversi bene tra le strade della città, ma non sa nulla di quei tatuaggi che erano un marchio e non un ornamento del corpo. Il passo della memoria è lento, è una strada da percorre insieme a chi sa per non rischiare di non riconoscere nulla.
Agata Diakoviez (da LiBeR 137)
Certe cose non cambiano mai
Ziggy Hanaor,
ill. di Benjamin Phillips;
trad. di L. Pelaschiar
Einaudi Ragazzi, 2022, 80 p.
€ 15, 90 ; Età: da 9 anni