È un parco ombroso e umido, che accoglie la materialità organica dei corpi e della natura, dove i bambini vogliono sempre e comunque andare, dove accadono incontri di senso con personaggi che scompaiono nella nebbia e permangono nella nostalgia. Vogliamo, e anche non vogliamo dice il libro, con una prima persona plurale poetica e straniante che con perentoria intenzione afferma la valenza cruciale degli spazi educativi e la necessità ancestrale di appartenere a luoghi di terra e cielo, alberi e animali. Non ne vogliamo sapere di andare via, dicono i bambini. Da un parco che è un paese straniero ma proprio per questo unica patria possibile a ospitare l’estraneità e l’alterità irriducibile dell’infanzia urbana in fuga dalla città. Sono corpi bambini prigionieri e liberati, corpi protesi in una tensione dinamica – e attrazione – verso la fuga e l’avventura, affermata nel gioco narrativo e simbolico che popola il tempo del parco e il suo spazio labirintico, sottratti agli sguardi normativi. Vanno altrove, per poter poi decidere, in autonomia, che vogliono ritornare a casa, dai genitori: il ripensamento della fuga bambina non è rinuncia all’avventura ma declaratoria di affetti. Topos narrativo di tanta grande letteratura per l’infanzia (dai Giardini di Kensington in poi) il parco evocato da Sara Stridsberg, autrice e drammaturga svedese, in questo testo asciutto e visionario, e da Beatrice Alemagna in tavole pittoriche intense, si colloca fra mito e cronaca, fra sogno e denuncia, in uno spazio poetico e profondamente politico. Il dibattito sullo sgambare di cani e corridori, sull’acquisto di tabacchi o altri beni primari, raramente ha trovato una direzione comune nella difesa pedagogicamente fondata del diritto inalienabile dei bambini al movimento fisico, all’esplorazione corporea dello spazio, alla percezione senso-motoria della natura, degli alberi, del cielo, garantiti in ambito cittadino soltanto dall’accesso alle indispensabili aree verdi. Al parco non è solo un capolavoro artistico, è anche, prestando ascolto al suo nucleo più radicale, un manifesto politico. Tolta all’infanzia ogni patina zuccherata, le restituisce un corpo vivo, organico, sognante e “cosmico”, cioè connesso al pianeta in modo affatto innocente. Il suo invito pone una questione filosofica, politica e pedagogica, nello spazio di un libro illustrato.
Marcella Terrusi (da LiBeR 137)
Al parco
Sara Stridsberg,
ill. di Beatrice Alemagna
TopiPittori, 2022, 64 p.
€ 24,00 ; Età: da 4 anni