A scuola: mai essere ultimi. Semmai penultimi, “raccomandava” Truffaut, che aveva trasformato in film memorabili la propria traumatica esperienza sull’argomento.
A nessuno piace Jonna sembrerebbe un’indagine in questa direzione, anzi oltre, dato che la ragazzina, cui si allude nel titolo italiano, gravita nel limbo degli “inclassificabili”. Lo scopriamo dalla sua stessa voce: Jonna è colei che narra, il che è un paradosso, apparendo in famiglia e in classe quasi muta, ma insieme è il naturale contraltare del suo sentirsi spuria all’esterno, non conforme alle Aspettative Genitoriali. Perché “I figli devono avere almeno una cosa di cui i genitori possono vantarsi”. Rassegnata o caustica, auto-sabotante – in realtà nella testa e nella voce di Jonna, nel dietro le quinte poco esaltante della sua stanza e sotto il suo letto, tra riferimenti a“caccole” e a dolciumi rubati come l’affetto che non crede di meritare, c’è un universo ricchissimo di humour e di intuizioni sul contesto – la periferia di Stoccolma – nonché sulla parte “politically correct” della società, a cominciare dai genitori, fino ai docenti e fino a comprendere l’inarrivabile costante termine di paragone, a lei costantemente imposto, della sorella più grande, Miriam: il massimo dei voti, bella come richiesto, incensata da adulti e coetanei (vedi meccanismo stritolante dei “social”). Una diade, quella tra Jonna e Miriam, che si riflette in quella tra la madre e zia Debbie, ex tossicodipendente. Ma anche il ruolo in cui la società vorrebbe inchiodare Miriam contiene insidie abissali (basti pensare a Il dramma del bambino dotato di Alice Miller) e sarà proprio Jonna, artefice di un gesto scioccante verso la sorella, a far deflagrare la bomba della sua coazione alle “A”, della perniciosa sindrome della più brava. Intanto lei, forse dislessica, pure attentissima e critica nei confronti degli adulti (“sentiamo tutto anche quando indossiamo le cuffie”), trova in se stessa la forza di contrastare bulli e bulle della scuola in difesa di Miriam e si rivela indimenticabile portatrice di uno stile spesso fatto di una sola cruciale, deflagrante parola e punto e a capo. Una parola coraggiosa, antiretorica, propulsiva su chi siamo e possiamo essere.
Maria Grosso (da LiBeR 137)
A nessuno piace Jonna
Cilla Jackert;
trad. di S. K. Milton Knowles
Camelozampa, 2022, 208 p.
(Gli arcobaleni)
€ 11,90 ; Età: da 12 anni