Chris ormai è adulto: ha 20 anni, lavora come portiere e come tuttofare, abita con Clohé e sta per diventare padre. Entrambi sono consapevoli di essere “un po’ in ritardo con la testa” e determinati a vivere pienamente la propria vita. Semplicemente due (in originale Au carrefour) di Jean-François Sénéchal è il secondo capitolo dopo Semplice la felicità (Le boulevard) in cui il protagonista, abbandonato dalla madre appena maggiorenne, aveva costruito il proprio mondo lungo “una strada” che lo ha portato a “incrociare” tanti amici, l’amore, quello vero, ed infine, il padre mai conosciuto. Con linguaggio e sintassi semplici, pari a quelli del protagonista che è anche il narratore, questa è una storia ottimista che si rivolge in prima persona proprio a quella madre fuggita, per offrirle un posto in quella sua nuova stabilità, in un ribaltamento di ruoli fra genitori e figli. “Ho pensato a tutte le cose che potremmo fare insieme, mamma. Ho pensato a tutta la vita che possiamo ancora vivere". Questo non è un romanzo sulla disabilità, ma ha il pregio (collaterale a quello di essere una Bella Storia, punto e basta) di aiutarci a comprendere la quotidianità e i pensieri di chi la disabilità la vive. Chris e Clohé si innamorano, cercano la propria indipendenza, litigano, fanno sesso, provano desiderio, gelosia, senso di colpa, e intanto riflettono sull’aspetto fisico, sulla morte, sulla guerra, sull’omosessualità, su quanto sia pesante la combinazione maternità e lavoro (e sui pregiudizi che ci girano attorno), sulla discriminazione nei confronti dei disabili che dovrebbero poter fare anche gli attori “così le persone normali saprebbero che sappiamo fare tutto”. EDT-Giralangolo racconta spesso e bene condizioni difficili da avvicinare, anche se in questo caso i titoli della versione italiana di entrambi gli episodi stravolgono il senso del “percorso” presente negli originali per una storia in cui il viaggio ha un ruolo chiave: ci si mette on the road per paura, per frustrazione, per salvarsi, per ritrovare qualcuno, per costruire un rapporto padre figlio e poi si torna a casa, in due perché “la libertà sembra una cosa barbosa e stupida perché per lei, alla fine, le persone si ritrovano sole.”
Serena Marradi (da LiBeR 135)
Semplicemente due
Jean-François Sénéchal;
trad. di C. Turla
EDT-Giralangolo, 2022, 261 p.
€ 14,00 € ; Età: da 12 anni