Due occhi bianchi, ferini e penetranti si stagliano in copertina su uno sfondo nero intenso: è così che il Lupo nero di Antoine Guilloppé inchioda subito il lettore.
C’è qualcosa di ipnotico in quello sguardo netto: un fascino magnetico che sfida ad addentrarsi nel libro, tra le sue tavole in bianco e nero del tutto prive di parole.
Qui compare un giovane che, nel fare rientro a casa in una notte invernale, si trova ad attraversare un fitto e intricato bosco. Nevica, fa freddo e avanzare nella coltre non è agevole, ma soprattutto il percorso ha un che di inquietante: tra gli alberi si nascondono presenze misteriose, minacciose persino. Il giovane lì per lì non sembra accorgersene mentre il lettore, con i sensi all’erta, riconosce e segue fin dall’inizio la sagoma del lupo tra i tronchi. La tensione è crescente e tangibile: ci si aspetta da un momento all’altro un assalto. E un assalto in effetti non manca ma, grazie a un sorprendente colpo di scena, cambia di segno e assume contorni nuovi.
Così, in un rapido finale che chiude una sceneggiatura dal gusto cinematografico, la prospettiva si ribalta e l’apprensione si dissolve. All’estremità di un’ampia parabola emotiva, che muove dal turbamento, affronta la paura e approda alla rassicurazione, il lettore trova il sollievo di essersi sbagliato nell’attribuire ruoli e intenti ai personaggi, condizionato dalla forte valenza simbolica dei due colori usati e degli elementi fiabeschi richiamati.
L’apparenza inganna e queste pagine, con il loro abile gioco di inquadrature e illusioni percettive, consentono di sperimentarlo a fondo. Bianco e nero, vuoto e pieno, buono e cattivo: Lupo nero fa dei contrasti più essenziali e della loro capacità di rovesciarsi la sua chiave narrativa più potente che non solo mette a nudo preconcetti e invita a farsi domande, ma amplifica anche l’intimo coinvolgimento di chi legge, facendolo sentire davvero immerso tra quei silenziosi tronchi innevati. Quello intagliato con perizia da Antoine Guilloppé – espertissimo nella tecnica del papercutting – diviene così un bosco da attraversare tanto fisicamente quanto metaforicamente, con spiazzante soddisfazione per lettori di età anche molto diverse.
Elena Corniglia (da LiBeR 130)
Lupo nero
Antoine Guilloppé;
Camelozampa, 2021, 32 p.
(Le piume)
€ 16,00; Età: da 4 anni