Mi sono approcciata al libro con cautela. Il titolo, per assonanza, mi riportava all’inquietudine del Signore delle mosche di William Golding, e l’atmosfera da deserto distopico della copertina ne aumentava la sensazione. Sapevo però che il binomio Calì-Quarello mi avrebbe guidato al di là delle attese, gettandomi oltre la zona-comfort da comune lettore che si aspetta da due dei più geniali autori della nostra letteratura per l’infanzia qualcosa di grande.
Ho aperto il libro. E subito l’incipit, con una voce fuori campo da film – “Mi chiamo Lizzy e questa la mia storia” – e l’inquadratura su una futuristica discarica con bambini tra insetti giganti e uccelli dal “profilo pterodattilo”, simbolo di tutte le povertà del mondo, mi ha catturato in un vortice narrativo fino alla fine.
E' un libro strepitoso, che smuove e commuove. La forza dei temi affrontati - il futuro della terra, la parità di genere, il valore inestimabile della conoscenza- è declinata in poesia e leggerezza: da un lato con le illustrazioni di Quarello, ricchissime, di fiamminga e rinascimentale memoria, sempre di ampio respiro grazie a continui cambi di prospettiva in giochi architettonici, ad accostamenti di luce e ombra; dall’ altro col testo di Calì, diretto, sintetico eppure allusivo.
La storia è quella di una banda di bambini che cercano tra i rifiuti oggetti di scambio. Dopo la devastazione portata al pianeta dal Lampo Blu, il baratto è l’unica forma di sussistenza. Un giorno i bambini trovano un oggetto mai visto e Poubelle intuisce si tratti di qualcosa di prezioso. I cinque si mettono sulla rotta del Gran Bazar. Qui una bambina ruberà l’oggetto portandolo a Salomone, non un mercante, ma un sognatore: a chi porta libri in dono, infatti, l’uomo insegnerà a leggere. I bambini lasceranno così il loro “oggetto” senza volere nulla in cambio e decideranno di trovare una zona di lavoro più vicina a Salomone.
Una storia che è tante storie insieme, ma più di tutte Ci chiamavano le mosche è la storia del libro come profondo nutrimento di valori, visioni e immaginario, contro i Lampi Blu di ogni epoca.
Elena Baroncini (da LiBeR 130)
Ci chiamavano le mosche
Davide Calì,
ill. di Maurizio A. C. Quarello;
trad. di P. Cesari
Orecchio Acerbo, 2020, pag. 44
€ 16,00 ; Età: da 6 anni