Ha un sapore arcaico, primordiale, essenziale il fumetto di Jean-Marc Rochette che ci immerge in una storia spietata e vera, al centro della quale c’è la vita. Il pastore e il lupo, binomio archetipico di tante narrazioni, sono i due protagonisti di questo racconto, che trae linfa suggestiva dall’ambientazione, resa con una tale forza da ergersi come protagonista assoluta. Le ampie vallate, le cime aguzze, il verdeggiare dei prati, il candore della neve, che così tanto ci emozionano, ci vengono raccontati per quello che davvero sono, un ampio teatro di vita e morte, dove il confine fra l’uno e l’altra è talmente labile che solo un attimo, una frazione di secondo, li separa.
Il lupo è un fumetto sensoriale, riusciamo a sentire il freddo, gli odori della natura selvaggia, delle greggi, del sangue caldo versato sulla terra a seguito della caccia o della cattura di una preda da parte del predatore, riusciamo a udire il silenzio del vento.
Da qualche parte negli Écrins, Gaspard, aiutato dal suo fidato cane Max, pascola il suo gregge continuamente minacciato dai lupi.
Gaspard, che ben conosce la durezza della vita del pastore di alta montagna, sa bene che il gregge va difeso e che con il lupo non si può scendere a compromessi, che l’unica regola a imporsi in quel mondo selvaggio è la legge del più abile, del più furbo, del più spietato e al tempo stesso non sa, e lo imparerà presto, che la giustizia della vita selvaggia ha tempi lunghi e modalità tutte sue.
Dopo l’uccisione della lupa, che tante pecore ed agnelli gli aveva ucciso, Gaspard e il lupacchiotto, rimasto orfano, si dichiarano guerra. È una lotta annosa che si dipana in un tempo lungo e arriva a compiersi dopo numerosi confronti fra i due.
È proprio questo il cuore del fumetto: la sfida fra il lupo e Gaspard che si consuma fra le montagne degli Écrins. È come se questa triade si plasmi reciprocamente creando un cerchio interdipendente. Natura, lupo e pastore accettano e al tempo stesso dettano reciprocamente le regole morali ed esistenziali che accompagnano la vita. Non c’è spazio per il sentimentalismo, la pietà patinata e falsa. Tutto si fa scarno e viene portato alla sua essenza: vita e morte si danno la mano e camminano insieme.
Davide Pace (da LiBeR 128)
Il lupo
Jean-Marc Rochette
L'Ippocampo, 2020, 112 p.
€ 18,00 ; Età: da 12 anni