Ava è una sedicenne, scampata con gravissime ustioni all’incendio in cui sono morti entrambi i genitori e la cugina, sua amica del cuore. Il lettore la incontra un anno dopo la tragedia, quando, spinta dagli zii, decide di rompere l’isolamento in cui è vissuta per mesi e di iniziare a frequentare una nuova scuola. Prima dell’incendio Ava era una ragazza solare, con la passione del canto, un fidanzato e un gruppo di amiche: un anno dopo è un corpo martoriato da cicatrici e un’anima funestata da paure e sensi di colpa. Il percorso che il lettore compie con lei, dal momento in cui Ava entra nella nuova scuola, coincide con il cammino, doloroso e incerto, che la conduce all’accettazione di sé e alla definizione di un nuovo sistema di relazioni, con gli amici e in famiglia. Un cammino che non mancherà di coinvolgere empaticamente i lettori adolescenti, che conoscono spesso la sensazione di non essere a proprio agio in alcun luogo. Molti lettori hanno accostato Io sono Ava, titolo col quale la casa editrice Garzanti inaugura la collana di libri per ragazzi “Libri ribelli”, a Wonder di R.J. Palacio. L’editore italiano accentua questo parallelismo con una copertina che allude vistosamente al romanzo di Giunti. L’accostamento è comprensibile se pensiamo alla situazione iniziale: in entrambi i romanzi un ragazzo con l’aspetto fisico devastato deve affrontare una scuola, ambiente in cui l’omologazione è il codice più condiviso, e fronteggiare le reazioni degli altri, che fanno male sia quando sono esplicite sia quando si tenta di nasconderle dietro un pietismo compassionevole. Tuttavia, a me sembrano evidenti anche alcune differenze: l’età e il contesto scolastico dei due protagonisti sono diversi, così come diverso è l’atteggiamento dell’autrice. In Io sono Ava né il dolore fisico né la sofferenza psicologica sono mai nascosti, ma anzi descritti in maniera talvolta cruda: anche se si registra la volontà di trasmettere un messaggio positivo, non si tralascia mai di descrivere le reali difficoltà di ogni giorno. E Ava, con la sua voce potente, che alterna i registri della rabbia e dell’ironia, ci ricorda che è necessario il coraggio di attraversare il dolore, e non fuggirne, se davvero ce lo vogliamo lasciare alle spalle.
Matteo Biagi (da LiBeR 127)
Io sono Ava
Erin Stewart
trad. di S. Cavenaghi
Garzanti, 2020, 328 p. (325)
(Libri ribelli)
€ 14,00 ; Età: da 11 anni (12)