Cenerentola libera tutti è una riscrittura moderna della fiaba che tante versioni ha avuto nel corso dei secoli. Comincia con “C'era una volta...” come le fiabe classiche, nate sia dalla tradizione orale che letteraria, che risalgono alla notte dei tempi e non sono destinate soltanto ai bambini. Italo Calvino ha scritto che le fiabe sono “il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna, soprattutto per la parte di vita che appunto è il farsi di un destino...”
Le fiabe possono trasformarsi anche in storie mantenendo l'atmosfera fantastica che le caratterizza. Alcune sono misteriose, paurose, strane ed emozionanti, raccontano di fatti meravigliosi, sono il regno di fate e orchi, maghi e streghe, folletti e diavoli, sirene e draghi. Sono un momento del raccontare del mondo dall'inizio della storia dell'uomo: in esse la natura si mescola con il mondo degli spiriti; gli animali parlano e si trasformano in esseri umani; non possono mancare il senso del mistero, il gusto dell'abnorme e del difforme, il superamento dello spazio e del tempo, l'abbandono ai sogni e agli incantesimi. Altrimenti la fiaba diventa qualcos'altro, una composizione personale che riflette l'interpretazione dell'autrice, come nel caso della Solnit, su svariate questioni, dal femminismo all'immigrazione, dal tema della pace e della guerra alla discriminazione, al razzismo… Così Cenerentola viene a sapere dalla fata madrina, una delle figure più indovinate di questa storia, che suo padre era “un grande giudice che aiutava il prossimo” e sua madre “una bravissima capitana di lungo corso”. Il sogno della stessa Cenerentola non è certo diventare principessa - del resto principi e principesse vanno poco di moda quindi bene eliminarli anche dalle fiabe. In realtà ciò che conta è realizzare i propri sogni, come aprire una pasticceria e montare cavalli pomellati per Cenerentola, mentre il principe non ha voglia di sposarla, ma piuttosto di avere degli amici, “imparare a coltivare le cose” e finalmente lavorare, perché solo chi lavora di notte dorme bene. E' vero che i bambini vogliono essere liberi, ma questa Cenerentola non è una storia di liberazione. I giovani lettori vogliono essere liberi di essere se stessi e soprattutto divertirsi.
Paola Benadusi Marzocca (da LiBeR 127)
Cenerentola libera tutti
Rebecca Solnit,
ill. di A. Rackham;
trad. di G. Calza
Salani, 2020, 68 p.
€ 12,90 ; Età: da 7 anni