Fu la letteratura per l’infanzia (libri, giornalini, fumetti), a partire dall’ ultimo scorcio dell’Ottocento e con ininterrotta sollecitudine fino ai nostri giorni, ad offrire il contributo più sostanzioso alla costruzione di una memoria collettiva dell’emigrazione italiana, in termini di storie, narrazioni, rappresentazioni. In questa vasta, sommersa e ignorata produzione letteraria e paraletteraria, qui per la prima volta raccolta e scandagliata, la tematica emigratoria fu soggetta ad una varietà di declinazioni e impieghi, sovente strumentali e cangianti nel tempo, certo, poiché subordinati alle diverse congiunture storiche e alle importanti trasformazioni politiche, culturali, sociali ed economiche che interessarono l’Italia (e i paesi di destinazione dei nostri connazionali), ma anche cicliche o risorgenti sia pure ritessute o intrecciate, non di rado piegate a finalità politiche e educative, più o meno manifeste.
Le letture deprecatorie e metaforicamente funerarie sull’espatrio che connotarono la narrativa per ragazzi in età umbertina, quelle celebrative degli italiani all’estero e i raccontini della “redenzione” e della “fede” durante la fase del nazionalismo maturo e nel ventennio fascista, e ancora le storie d’emigrazione figlie del clima di “guerra fredda” circolate negli anni cinquanta e quelle “militanti” e di “lotta” di certi libri per ragazzi degli anni settanta, per tacer di molto altro, mostrano questa porosità della letteratura per l’infanzia alle ideologie e alla temperie politica e culturale di ogni epoca, compresa, naturalmente, quella attuale. Nella prima parte del volume le scritture per ragazzi sono analizzate secondo un criterio di successione storica all’interno di filoni tematici caratteristici (l’antiemigrazionismo, il ritorno, l’esotismo e l’avventura, i problemi dell’identità, il racconto di chi è rimasto al paese, la mobilità interna…); nella seconda parte, invece, l’analisi si sposta sui testi per ragazzi di alcuni scrittori e scrittrici che dall’una o dall’altra sponda dell’oceano rivolsero una particolare attenzione al tema qui esplorato, riversando nelle loro opere un consistente background emigratorio di natura autobiografica. Il volume è arricchito da oltre 250 illustrazioni e completato da un’inedita lettura “emigrazionistica” di Pinocchio.
L'autore:
Lorenzo Luatti è ricercatore dei processi migratori e delle relazioni Interculturali presso Oxfam Italia. I suoi studi attraversano i temi della pedagogia e della didattica interculturale, della sociologia delle migrazioni, della letteratura “migrante” e della letteratura per l’infanzia. Ha pubblicato, come autore e curatore, numerosi volumi, tra cui: L’emigrazione nei libri di scuola per l’Italia e per gli italiani all’estero. Ideologie, pedagogie, rappresentazioni, cronache editoriali (Tau-Fondazione Migrantes, 2017); Lingua e cittadinanza. La formazione linguistica per migranti in Toscana (Regione Toscana, 2014, con G. Tizzi); Mediatori atleti dell’incontro. Luoghi, modi e nodi della mediazione interculturale (Vannini, 2011); E noi? Il “posto” degli scrittori migranti nella letteratura per ragazzi (Sinnos, 2010); Educare alla cittadinanza attiva (Carocci, 2009); Il tempo dell’integrazione (FrancoAngeli, 2008, con G. Favaro). Ha curato il catalogo della mostra bibliografica L’immigrazione raccontata ai ragazzi. Vent’anni di proposte dell’editoria per l’infanzia (Nuove Esperienze, Fondazione Un Raggio di Luce, 2011).
In questa collana ha pubblicato il volume Adulti si nasceva. Immagini e metafore letterarie sull’emigrazione minorile girovaga e di lavoro dall’Ottocento ai giorni nostri (Cosmo Iannone, 2016).
Letteratura per l'infanzia ed emigrazione dall'Ottocento a oggi
Lorenzo Luatti
Con una nota introduttiva di Pino Boero
17 x 24 cm
pp. 496
Cosmo Iannone editore