Divina commedia Dante Alighieri; a cura di Roberto Mussapi ill. di Giorgio Bacchin Jaca Book, 2008, p. 32 € 14,00; Età: da 8 anni
Da quando si è cominciato a pubblicare libri per bambini e ragazzi (concretamente nella seconda parte del 1800) gli addetti ai lavori si sono posti, fra gli altri, il problema del rapporto con i “classici” per adulti che non dovevano (o non potevano) essere ignorati. È utile ricordare che, a cominciare da Piccole donne del 1857 i libri per ragazzi riguardavano principalmente la fascia d’età dagli 8-9 anni in avanti. La Divina Commedia è diventata subito il capostipite base di una divulgazione indispensabile per i bambini italiani, che non potevano ignorare uno dei fondamentali capolavori della poesia nel mondo ma non erano in grado di leggerlo. Ebbe larga diffusione dal 1920 al 1940 un libro di Ettore Janni (favorito dall’essere stato direttore del Corriere della Sera) dal titolo In piccioletta barca (Edizioni Alpes, 1921): fui fra i numerosi lettori costretto a leggerlo dalla scuola o dai genitori. Non mi è rimasto un ricordo gradevole. Questo però non significa che, appena possibile, i bambini della scuola elementare non debbano avere conoscenza di un libro famoso in tutto il mondo. Certamente è stato più facile, nel 1807, ai fratelli Lamb scegliere alcuni capolavori di William Shakespeare e riassumerli in racconti che mantengono, dopo due secoli, un vivace interesse di lettura. Ma le commedie e le tragedie di Shakespeare nascono spesso da testi contenuti in storie famose. Per quanto riguarda la Divina Commedia le terzine rappresentano già un ostacolo per la versione in prosa ma, soprattutto, anche i personaggi più conosciuti possono rappresentare una notevole difficoltà per essere ricordati sotto forma di racconto in un’età in cui manca la complessità dell’esperienza umana. Secondo me, ma non è certo un’idea originale, non ci sono linee guida determinanti per un’operazione che riguarda la divulgazione di testi classici scritti per adulti e offerti alle possibilità di comprensione dei bambini: quello che conta è il modo con il quale questo assunto viene realizzato. Roberto Mussapi ci è riuscito con una misura di testo di estrema validità. Il linguaggio scelto da Mussapi risulta di precisa comprensione pur nel difficile compito di trasferire in prosa un livello di poesia che non ha paragoni nella letteratura universale. Il testo è accompagnato da sei grandi illustrazioni a colori a doppia pagina di Giorgio Bacchin che ne facilitano la comprensione.
Roberto Denti (da LiBeR 81)