Un nuovo illustrato per la fascia 3-6 anni e una narrativa per i ragazzi dagli 11 anni
TAD
Benji Davies
Tad è una rana. Beh, non ancora: è una piccola quasi-rana circondata da decine di fratelli e sorelle. Molto piccola, in verità; perché mentre poco alla volta gli altri girini vedono le zampette crescere, la coda cadere e si fanno rane, Tad resta piccina ed è costretta a nascondersi negli anfratti dello stagno in cui vive. Da chi si nasconde? Da un enorme pesce malvagio, che gli abitanti del laghetto chiamano Big Blub; generalmente se ne sta rintanato nella melma e non si fa vedere troppo in giro, ma è meglio non rischiare. Arriva infine il momento in cui Tad rimane la sola quasi-rana dello stagno, e puntuale come un orologio ecco che le si para davanti Big Blub! Corri Tad, è arrivato il momento di diventare grande...
Benji Davies torna con una storia importante, dedicata alla fiducia in se stessi e al saper attendere il proprio momento.
La piccola Tad ha gli occhioni più accesi della nidiata, ma deve aspettare a lungo prima di farsi completamente adulta; eppure sarà quella che compirà l’impresa più importante, salvandosi dalle grinfie di Big Blub con uno scatto strepitoso. Ha pazienza, Tad, è attenta, furba, e con quel gigantesco occhione giallo ispira una simpatia e una tenerezza straripante.
Le illustrazioni dell’autore inglese si fanno coloratissime, un’esplosione di verde, fucsia, giallo, turchese tra i fondali e la superficie. Ma anche tavole nerissime, in cui piccoli dettagli spiccano a creare la suspence della vicenda, contribuiscono a rendere la narrazione intensa nella sua semplicità. Tad è un libro che va a fondo, ma che risale in superficie a ritrovare la luce. Perché tutti possono sconfiggere il proprio Big Blub e diventare grandi.
Benji Davies, autore e illustratore inglese tra i più amati della sua generazione, possiede uno stile inconfondibile sia nel disegno sia nella narrazione. La sua attività spazia dai libri per bambini alla regia di video musicali, cortometraggi e spot pubblicitari.
FUGA IN SOFFITTA
Coline Pierré
Traduzione di Claudine Turla
Anouk ha 14 anni, suona il banjo e fa del suo meglio per resistere alle difficoltà di un’adolescente presa di mira dalle compagne di classe – in particolare la sua ex-amica Marina. Anche a casa non va troppo bene: la mamma vive alle isole Svalbard per un lavoro che la impegna tutto l’anno, la sorella Bena studia danza lontano da casa e il papà fa del suo meglio per supplire alle mancanze. A pochi giorni dal Natale, Anouk scopre con una telefonata che nemmeno quest’anno sua madre rientrerà per le feste, nonostante l’avesse promesso: è la goccia che fa traboccare il vaso. La mattina seguente, rimasta sola in casa, raccoglie un po’ di cose in un grosso zaino e decide di scappare... sì, ma dove? Dopo aver trascorso un giorno fuori nel freddo dell’Alsazia e appurato che trovare un posto caldo in cui nascondersi è impossibile, decide di tornare a casa. Ed è lì che le viene un’idea: da una botola in camera sua si accede alla soffitta, dove un grande armadio può diventare il nascondiglio perfetto. Oltretutto, il sistema di tubi della casa le permette di sentire da lì le conversazioni che avvengono ai piani inferiori: il viavai di polizia, amici e conoscenti che si mettono sulle sue tracce, e naturalmente la tensione del padre e di Bena con i loro dialoghi preoccupati. L’unico problema è come scaldarsi, lavarsi, mangiare: Anouk elabora sempre più stratagemmi per sopravvivere rintanata nel suo nascondiglio, ma i passi falsi sono in agguato (e il lieto fine sorprendente!).
Il romanzo di Coline Pierré, giovane scrittrice per ragazzi, scorre sul filo di una tensione reciproca – ‘mi scopriranno?’, teme Anouk; ‘la troveremo?’, spera la sua famiglia – che ne fa un gustoso giallo sui generis, dalla trama a orologeria e dai personaggi perfetti.
La protagonista, attraverso un diario dettagliatissimo – non solo i giorni: anche le ore! – e una simpatia malinconica venata di sarcasmo, ci porta in un mondo altrove a un passo dalla realtà, in cui la sopravvivenza si fa complicata nonostante ogni comfort sia a portata di mano. Sono troppe le delusioni da digerire per cedere alle lusinghe della comodità; piuttosto Anouk si lava in un catino, recupera cibo con mille sotterfugi, si scalda alla bell’e meglio con coperte e una stufetta di recupero, ma il mondo non l’avrà vinta: saluti e baci, lei se ne va. E quando finalmente la sua fuga in soffitta si conclude, sarà sì per una svista, ma anche grazie a tutte le persone, la sorella in particolare, che le dimostreranno quanto sia mportante, anche se non se ne rende conto.
Fuga in soffitta è un romanzo appassionante, pieno d’azione seppure concentrata in uno spazio minuscolo che si legge tutto d’un fiato per la fame di sapere come proseguirà. E anche, diciamolo sottovoce, per immedesimarsi in Anouk, che porta a termine un gesto che tutti abbiamo sempre desiderato compiere senza averne il coraggio.
Coline Pierré, nata in Alsazia nel 1987, ha pubblicato libri illustrati per bambini e narrativa per ragazzi. Appassionata musicista tiene corsi di scrittura e, in collaborazione con altri artisti, organizza letture accompagnate da musica e disegno dal vivo. Con lo scrittore Martin Page ha fondato una micro-casa editrice sperimentale: Monstrograph.
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