Come la storia di un ragazzo di nome Cola che a furia di stare a mollo nell’acqua gli era spuntata una coda di pesce, perfetto ammonimento usato dalla nonna della scrittrice bambina quando si trattava di richiamarla da bagni di mare troppo lunghi. Poi un giorno, a scuola, Nadia Terranova incontra il grande Omero che narra di Ulisse, eroe acheo che aveva attraversato lo Stretto tra mille peripezie e pericoli. È in quel momento che la scrittrice ancora bambina scopre che le storie a lei tanto familiari affondano le radici in tempi antichi, nella mitologia, nel racconto orale che passa di bocca in bocca, che vive di mille stratificazioni e muta in continuazione. E decide, una volta adulta, di raccontare queste storie antiche e familiari, per come le ha assorbite, consegnandoci Omero è stato qui ovvero miti e leggende rivisitate dalla “cantrice” Nadia Terranova che ci narra di Scilla e Cariddi, le ragazze ex ninfe, divenute temibili “guardiane” di uno Stretto difficile da navigare. Ci spiega la tradizione pre-ferragostana della passeggiata dei Giganti Mata e Grifone, progenitori della città di Messina o l’approdo in Sicilia della Fata Morgana, creatura “cavalleresca” portata nell’isola, quasi sicuramente, dai Normanni. Ci racconta dei fantasmi che popolano Messina e Reggio Calabria, vittime non rassegnate del terribile terremoto del 1908.
Nadia Terranova sceglie di raccontare la “sua” versione dei “fatti” per come li ricorda, filtrati dallo stupore e la magia di quando li aveva sentiti narrare per la prima volta. Dà la sua versione del mito e della leggenda. Come hanno fatto i cantori e i “raccontafiabe”. Perché ogni storia può essere anche un’altra storia. Come lo sono le storie dello Stretto, antiche e mutevoli come i popoli che lo hanno attraversato.
Vichi De Marchi
(da LiBeR 123)
Omero è stato qui
Nadia Terranova, ill. di Vanna Vinci
Bompiani, 2019, 64 p.
(Illustrati)
€ 10,00 ; Età: da 10 ann