Valencia Somerset è una ragazzina intelligente, ironica e decisa: frequenta la stessa aula a causa della sua sordità, ha anche lei pochi amici, ma il suo problema principale sono gli incubi ricorrenti. Kaori Tanaka è una loro coetanea che si è auto-proclamata chiaroveggente, diffonde biglietti da visita alla ricerca di nuova clientela che abbia bisogno delle sue doti: lei sa leggere le stelle, consultare i cristalli e predire il futuro. I quattro non si conoscono tutti, non frequentano la stessa scuola, ma i loro destini si intrecciano improvvisamente quando Chet fa a Virgil uno scherzo con delle conseguenze molto pericolose. L’incrocio delle quattro storie potrebbe apparire una coincidenza, ma per Kaori le coincidenze non esistono. L’universo invia lettere a tutti, ma non tutti sono bravi ad aprirle.
Lettere dall’universo, secondo romanzo di Erin Entrada Kelly tradotto in Italia dopo Fai la prima mossa (Terre di mezzo), è il vincitore dell’edizione 2018 della Newbery Medal. La merita per la sua magistrale costruzione, in cui l’adozione alternata dei quattro punti di vista dà vita a quattro personaggi veri, vivi, profondi. Il plot, in cui convivono tradizione filippina, saggezza orientale e vita quotidiana, è una storia di resilienza e di auto-accettazione in cui molti giovani lettori potranno riconoscersi e grazie alla quale potranno ricordare che per sconfiggere i mostri delle grandi paure non servono doti sovrumane, ma sono sufficienti piccoli atti di coraggio quotidiano.
Matteo Biagi
(da LiBeR 123)
Lettere dall’universo
Erin Entrada Kelly
Trad. di G. Oneto
Rizzoli, 2019, 244 p.
€16, 00 ; Età: da 11 anni