Una storia personale torna sui suoi passi, alla ricerca di tracce e passaggi che conducono a una situazione attuale. L’autobiografia irrompe e la negazione del problema che ha condizionato l’infanzia e l’adolescenza della protagonista-autrice deflagra in una meditata e sofferta autoanalisi. In principio sta il naso. Sproporzionato, prorompente. Lo vediamo “deformato” infantilmente ma inesorabilmente nel disegno, dall’arte che calca e tradisce il segreto ben custodito. Di lei, l’artista che si produce sul palcoscenico della sua vita nel racconto del libro, abbiamo detto; lui (l’incontro fatidico) è un chirurgo plastico, fatto apposta per essere respinto: troppo “vicino” al problema, un attentato al suo segreto. Lei, sulla difensiva, dopo averne escogitate molte, per autoconvincersi che la storia appena cominciata no, non può andare avanti, ritenta. Fa la proposta: scriviamoci cartoline, raccontiamoci con parole e immagini ciò che facciamo quotidianamente, per dirci chi siamo, per conoscerci. Partono cartoline divertenti, creative, i due si sentono più vicini, resi complici dall’originale scambio epistolare. Sul naso, silenzio. Ma l’esercizio epistolare scivola verso la confidenza e il naso che sta lì, sta lì, non può più aspettare. Affrontarlo significa tornare indietro, ripercorrere le tappe di una vita, ripensarsi. Dirlo. E l’artista-autrice si produce nel suo segreto, come il chirurgo plastico nel suo, perché anche lui (forse come tutti) ne ha uno. Lei finalmente si accetta così, con il suo naso che è lei e non può essere alienato da lei, pena una più severa alienazione. Lui ha tutto il diritto di dirsi a lei e di tacere a noi. A noi importa vedere questa soluzione.
Rosella Picech
(da LiBeR 123)
Imperfetta
Andrea Dorfman; trad. di M. Piumini
Einaudi Ragazzi, 2019, 88 p.
€ 12,00 ; Età: da 9 anni