Una lettera coi codini
Christian Antonini
Giunti, 2018, 288 p.
(Colibrì)
€ 8,90 ; Età: da 10 anni
Messico 1914, c’è la rivoluzione, ci sono Pancho Villa e i suoi soldati guerriglieri, un intero paese è squassato dalle rivolte e dalle proteste. È la Storia con la S maiuscola. Ma sappiamo che la grande storia è fatta anche di tante storie individuali, di piccole-grandi narrazioni di cui era maestro lo storico Fernand Braudel, che le ricomponeva in vivacissimi affreschi capaci di restituirci un’epoca.
La “micro-storia” che racconta Christian Antonini in Una lettera coi codini è quella della giovanissima Johanna, figlia di un ingegnere americano a Città del Messico il quale, per mettere in salvo la figlia dalla guerra civile, utilizza un cavillo nei regolamenti postali che gli consente di spedirla negli Usa come un pacco, con tanto di francobolli appuntati sul petto.
Sul treno che trasporta la posta ma anche passeggeri di prima, seconda, terza classe, con le loro storie che si intrecciano, succede di tutto. Succede, per esempio, che la piccola Johanna venga adottata dal personale viaggiante e trasformata in aiutante valletta del giovanissimo Chico, che diviene suo inseparabile amico, ma anche un apprendista fuochista e conducente sotto la guida esperta di Carbon. Soprattutto succede che su quel treno salga il mitico Pancho Villa con i suoi guerriglieri, e insieme a lui, anche gli uomini che pianificano il tradimento, oltre all’americano reporter, amico di Pancho Villa, tal Ambrose Bierce, ferito in combattimento.
Il treno diventa il palcoscenico su cui si dipana una storia che è insieme un thriller, un western, un documentario ma anche un inno alla fantasia. Tutte queste cose insieme in un unico racconto? Difficile da combinare ma possibile e Christian Antonini ci riesce benissimo. Alla sua formazione giornalistica dobbiamo, molto probabilmente, la cura della storia, i personaggi reali (Pancho Villa ma anche l’americano Bierce, reporter realmente esistito e morto in circostanze mai chiarite), la descrizione da divulgatore di come funziona una locomotiva a vapore e molte altre cose. In Una lettera coi codini avventure, colpi di scena e amori si intrecciano ma, a fare la differenza, sono la tenacia, il coraggio, l’entusiasmo della piccola Johanna che “non molla mai”.
Vichi De Marchi
(da LiBeR 119)