Bononia University Press, 2008, 174 p.
(Effigies)
ISBN 978-88-7395-365-4 - € 30,00
Dalla presentazione di Fabio Roversi Monaco
Ognuno di noi da bambino ha avuto un giornalino che gli è rimasto nel cuore. Per molti questo è stato Il giornalino della Domenica. Il primo numero uscì il 24 giugno 1906. Non fu né il primo né l’ultimo ma fu quello che più di ogni altro ha lasciato un segno indelebile non solo nei bambini nati oltre un secolo fa, ma anche nella storia dell’editoria illustrata.
Sorprende a oltre un secolo di distanza scorrere la lista delle firme che collaborarono alla rivista: Scarpelli, Finozzi, Brunelleschi, Sartorio, Viani, Dudovich, Pascoli, Ojetti Testoni, Salgari, Capuana, Trilussa. Su tutti ovviamente l’ideatore e direttore Luigi Bertelli, in arte conosciuto come Vamba.
Sorprende per la cura e l’avanguardia delle illustrazioni e degli articoli, per la maturità dei temi proposti e per i modi coi quali venivano trattati. Senza dimenticare l’aspetto etico-pedagogico, che scaturiva naturalmente non già da precetti moraleggianti o didattici ma proprio dall’intelligenza e dalla creatività degli autori, e da una precisa estetica che per la propria modernità contribuiva automaticamente ad allargare gli orizzonti.
Articoli di fondo, interviste, piccole lezioni di storia e geografia, attualità, racconti, poesia e fumetti. Il tutto per un giornale riservato ai ragazzi. Oggi invece i cosiddetti “magazine” che troviamo abitualmente nelle nostre edicole riportano per ogni articolo il tempo della lettura!
"Mentre nelle pagine bianche i migliori scrittori d’Italia scrivevano per ragazzi, i ragazzi stessi discutevano tra loro da un punto all’altro d’Italia, imparando a conoscersi…".
Ecco perché la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna ha accettato di ospitare e sostenere questa mostra ideata e curata da Paola Pallottino. Perché apre una finestra sul passato che permette di interrogarci criticamente sul presente, sulla società e sull’educazione che i ragazzi ricevevano da essa allora e su quella che al contrario ricevono oggi. E poi perché una mostra su un giornale che rimane una pietra miliare dell’illustrazione non poteva che essere realizzata a Bologna, capitale storica del fumetto.
Da Magnus e Bonvi, negli anni Settanta, alle vette raggiunte da Andrea Pazienza con i suoi immortali Pentothal e Zanardi, studenti fuori sede e perditempo generazionali, dall’esperienza di “Valvoline” da cui presero le mosse carriere come quelle di Lorenzo Mattotti e Marcello Jori, oggi tra i più apprezzati artisti italiani, fino a raggiungere i giorni nostri dove la tradizione del fumetto d’avanguardia di marca bolognese si rinnova e prosegue con Stefano Ricci, Francesca Ghermandi, Andrea Bruno.
Tra arte e comunicazione, tra espressività e intrattenimento. E ancora c’è chi lo considera un genere minore!
Indice
Presentazione, Fabio Roversi-Monaco
Introduzione, Paola Pallottino
SAGGI
Chiacchiere giornalinesche con i miei lettori, Paola Pallottino
Ritorno all'"Isola che non c'e", Piero Pacini
L'abbonato e lo specchio. Le copertine autoreferenziali de «I1 giornalino della Domenica», Francesca Tancini
Balocchi e bandiere, Nello Ajello
Un elegante ardore, un irriverente rigore, Walter Fochesato
II maestro e il dantista, Antonio Faeti
GALLERIA
APPARATI
Gli artisti del «Giornalino» 1906-1927
Bibliografia