Cataloghi, sedie metamorfiche e punti di vista
Cataloghi e liste rappresentano nella produzione narrativa una connessione tra fatti, cose e persone, che si declina in un intreccio di dettagli, divagazioni e accumulazioni. Riccardo Pontegobbi, nel suo approfondimento intitolato "Le cose? Il catalogo è questo!" ce ne parla su LiBeR 122, riflettendo sullo sforzo che la letteratura ha operato per mettere ordine nella realtà, attingendo alle sofisticate risorse della descrizione. La sedia, oggetto affascinante e polivalente, è invece l’oggetto al centro dell’indagine di Adolfina De Marco, che nel suo articolo "La sedia, interlocutore speciale" la descrive come un oggetto che nel corso del tempo ha dimostrato di essere quasi un prolungamento dell’uomo, con grande potere metamorfico. "Gli oggetti - sottolinea De Marco - hanno una loro "verità" che aiuta il lettore a prendere parte più o meno in modo autentico alla scena letteraria, quello sfondo sul quale l’occhio può scorrere da un angolo all’altro e creare campi d’esperienza esteriori ma anche interiori". Un altro interessante sguardo critico al mondo delle cose è quello riproposto in "Questione di punti di vista", l’intervista all’illustratore Conc, che nella ricerca del proprio stile ha scelto un approccio sperimentativo per rappresentare gli oggetti, tra realismo, assonometrie e destrutturazioni.