Ole Könnecke si è aggiudicato ex-aequo il Premio Nati per Leggere nel 2012, nella sezione “Nascere con i libri” con Il grande libro delle figure e delle parole (Babalibri, 2011). Qui racconta a Rita Valentino Merletti cosa pensa riguardo alla letteratura dialogica e al pubblico esigente dei piccolissimi.
Il grande libro delle figure e delle parole sembra essere legato a una tradizione tedesca, ma certamente, a essa è stata aggiunta una grande dose di umorismo, tenerezza, complessità e un chiaro intento di lettura dialogica, un invito esplicito all'adulto a condividere, commentare, raccontare le storie nascoste dentro le immagini...È così?
Non sono del tutto certo di una tradizione tedesca. In verità, mentre lavoravo al libro pensavo a Richard Scarry, un autore americano. È verissimo invece l’intento per la lettura dialogica e mi riesce difficile aggiungere altro a quanto detto nella domanda. La mia intenzione è stata quella di fare un libro che avesse la possibilità di durare nel tempo e di essere letto e riletto più volte. Nel primo approccio volevo che ci fosse divertimento nel guardare le immagini e nel nominare quanto esse illustravano. In seguito, in letture successive mi auguravo (e spero di esserci riuscito) che risultassero chiare e visibili le storie che stanno dentro le immagini. Volevo infine fare un libro che non fosse troppo noioso per i genitori...
Quanto ritieni importante sviluppare progetti per bambini molto piccoli (da sei a trentasei mesi) e quali problemi comporta rivolgersi a bambini così piccoli?
Lo ritengo importantissimo e per molte ragioni. In primo luogo non vedo perché ai bambini molto piccoli non dovrebbe essere offerto, fin da subito, il meglio di quanto si può dare (lo dico anche a costo di sembrare immodesto). Inoltre, trovo che si tratti di una vera sfida: bisogna essere semplici senza essere banali, le illustrazioni devono essere comprensibili, non troppo complesse, ma neppure troppo semplici. E bisogna tenere conto che in questa fase i libri sono quasi sempre letti e mediati dai genitori. È una sfida ed è una sfida divertente...
Sei a conoscenza di progetti di early literacy attivi in Germania? La lettura ad alta voce a bambini in età prescolare è considerata una pratica importante? Ritieni che a questo aspetto dell'educazione del bambino sia data sufficiente enfasi?
Premetto di non essere un esperto in materia. Mi capita spesso tuttavia di leggere articoli su giornali e riviste che enfatizzano l’importanza di leggere ai bambini. Personalmente ritengo che il punto nodale sia la struttura narrativa da ritrovarsi quindi in libri per bambini un po' più grandi. Mi piacerebbe ci fosse maggior attenzione per il picture book, un libro che ritengo particolarmente importante per avviare i bambini alla lettura. Imparare a fare connessioni tra parole e immagini è un bell’esercizio per la mente, più importante, credo, del semplice ascolto di una voce che legge una storia. Ma forse lo dico solo perchè i libri di cui sono autore sono picture books...
(da LiBeR 96)