Alcuni incontri sono speciali. Come quelli con i libri tattili illustrati, realizzati dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, di cui scrive Laura Anfuso sul numero 87 di LiBeR, si sono rivelati sempre pieni di magia nella sperimentazione con bambini, ragazzi e adulti vedenti. Perché questo è un aspetto davvero importante: la lettura può essere un’importante esperienza di condivisione, tra disabili e non, tra adulti e ragazzi.
Sul tema della disabilità il Centro di Documentazione Ibby di Oslo seleziona e diffonde i migliori libri per ragazzi. Da questa esperienza è nata una riflessione sulla produzione italiana e sulle buone pratiche. Dal titolo particolarmente significativo: La differenza non è una sottrazione, perché, come scrivono su LiBeR Silvana Sola e Marcella Terrusi, “non è la negazione della differenza, il paragone a ogni costo, il senso dell’albo. Ma è la raccontabilità, la dicibilità che inventa un mondo che comprende un numero infinito di differenze, visibili e invisibili”.
I libri per ragazzi, quando si parla di disabilità e di differenza, sono strumenti e compagni di strada discreti e a volte potenti, capaci di mostrare quotidianamente alcune vie possibili, non solo attraverso codici speciali, ma con messaggi per i cinque sensi in grado di offrire piacere, conoscenza, tempo di qualità attraverso la forma flessibile del progetto editoriale che si fa racconto.