Il rapporto tra giovani e anziani tra esperienze di solidarietà sociale e proposte dalla letteratura giovanile
“La gioventù, oggi, non apprende attraverso forme tradizionali e parole stampate ma da tutt’altri mass media, forma una classe sociale in sé chiusa e non iniziata dagli anziani e perciò è quasi del tutto priva di comunicazioni al di fuori di se stessa”.
Così nel lontano 1967 lo psicologo James Hillman lamentava la “divisione dei sistemi di comunicazione tra vecchiaia e gioventù” nel saggio Senex et puer, dove - come mette in luce Franco Cambi nel suo intervento sulle fiabe sul numero 48 di LiBeR, in gran parte dedicato, appunto, alle relazioni tra gli universi giovanile e senile - l’archetipo del senex, “vecchio”, viene colto come figura chiave dell’immaginario.
Ma attenzione: il senex sano, in grado cioè di manifestarsi armoniosamente senza condurre a rigidità, è quello che, per rifarsi alle parole di Hillman, sa comunicare con l’archetipo puer, “bambino”, significatore di crescita, fluidità, spirito creativo. Ecco allora la necessità di promuovere occasioni di contatto e scambio fra queste due sfere che, se nella coscienza individuale sono componenti integrate dell’io, nel tessuto della società rappresentano i poli opposti - e forse proprio per questo attratti l’uno dall’altro - di infanzia e vecchiaia.
Tale comunicazione pare adesso in ripresa, come testimoniano i molti interventi proposti nel numero 48 di LiBeR, di seguito richiamati.
Le persone anziane, peraltro sempre più frequentemente cooptate come supporto da scuole e altri enti che si occupano di bambini, sembrano infatti aver dismesso la smorta maschera dei rinunciatari, intenzionati piuttosto a costruirsi una vecchiaia vitale, inclusiva di un rinnovato interesse a relazionarsi con le nuove e nuovissime generazioni. Eccoli allora, scavalcando i timori di Hillman, navigare fra i canali di Internet che offrono spazio a questo peculiare dialogo (come ci racconta Iacopo Gori), nonché avvicinarsi curiosi alla letteratura giovanile (ce ne informa Roberto Denti), per scoprirvi con sorpresa che il rapporto ragazzi-anziani è un tema portante sia della narrativa indirizzata agli adolescenti (approfondita da Carla Poesio per i romanzi contemporanei e da Fernando Rotondo per i classici), sia di quella rivolta ai bambini (oggetto della disamina di Maria Letizia Meacci). In particolare Poesio individua otto filoni contenutistici attraverso i quali sono filtrate le figure letterarie di nonni e vecchi, creando così una griglia classificatoria funzionale anche a ulteriori indagini sulle molteplici forme con cui l’affetto fra ragazzi e vecchi può rivelarsi reciprocamente fecondo.
Vecchi amici
Non è un’offesa né una malattia, e neppure un mero contenitore di ricordi. Non necessita di compassione ma di rispetto. Nessuno sa esattamente quando inizia ma se ci arriviamo si presenta come l’abbiamo costruita negli anni. Inquietudini, delizie, potenzialità e rapporti intergenerazionali della vecchiaia, una fase dell’esistenza degna come le altre di essere vissuta con creatività e pienezza. Intervista di Marco Venturelli a Fulvio Scaparro: il testo completo.
Un'estate senza età
Un'esperienza di solidarietà e amicizia tra giovani e anziani promossa dal Consiglio di Quartiere 3 di Firenze con la collaborazione di LiBeR