Nicola Cinquetti, ill. di Octavia Monaco
Arka, 2007, p. 28
(Collana di perle classiche)
Euro 15,00 ; Età: 7-9
Mancava, nel panorama delle fiabe classiche illustrate, quella di Biancaneve. Questa edizione colma una lacuna e lo fa splendidamente, senza farci rimpiangere in nulla la prima versione che ne diede Octavia Monaco con le edizioni C’era una volta..., dimostrando anzi quanto cammino abbia percorso, e di quale qualità. A fronte di quella versione cupa, un poco opprimente, qui i colori si dispiegano pieni, numerosi, intensi, raffinatissimi: tonalità di rosa carne, rosa fucsia, verde turchese, blu pavone, rosso, grigio scuro. Tutto si accosta accentuando il cromatismo di derivazione liberty senza mai apparire sovrabbondante.
Le citazioni della pittura di Klimt, ma anche le suggestioni giapponesi che il pittore secessionista stesso subiva, costituiscono il degno contesto di una fiaba che, invece di collocarsi nel Medioevo fantastico, come usualmente si fa, sembra svolgersi in un clima di estetismo come quello che si manifestava alla fine dell’Ottocento in Europa, durante l’art nouveau, che ben si addice alla figura della regina vanitosa. È così che un giaguaro bianco e un pavone accompagnano la matrigna, bellissima ed elegante; e così le pettinature richiamano Klimt, ma ricordano anche altro, frutto di commistioni visive uniche, originate dalla fantasia dell’illustratrice.
Perfino gli inserti di collage fotografico, così difficili da gestire in modo armonioso, appaiono qui perfetti: raffigurano il bosco, i tessuti, i tappeti.
Alcune figure ci fanno pensare a quanto Octavia Monaco abbia assimilato dalle illustrazioni di Lisbeth Zwerger, ma qui le troviamo rivedute e reinterpretate, tanto da superare il modello originale.
Anche il testo ci è sembrato di ottima qualità, ritmato e fluido al contempo, in grado di proporre la storia, nonostante le asperità e gli schemi rigidi che sempre le fiabe presentano, in modo attento anche alle sfumature della psiche, quelle della matrigna tanto bella quanto sopraffatta da gelosia e invidia.
L’albo, in definitiva, ci pare porsi tra le migliori produzioni del genere che si siano viste negli ultimi anni. Auguriamo a Octavia Monaco di conservare questa felicità di interpretazione narrativa e di continuare a interpretare questo tipo di fiabe, che così bene si confanno alla sua vena pittorica, raffinata e complessa.
Angela Dal Gobbo
(da LiBeR 79)