Marie Aude Murail; trad. di F. Angelini
Giunti, 2008, p. 192
(Extra)
€ 11,90 ; Età: da 12 anni
Una bella storia di grande finezza narrativa, psicologica e civile che tocca temi duri – come le tragedie familiari, l’orfanità, l’adozione, la malattia, l’omosessualità – e mescola i topoi della vecchia letteratura giovanile (gli orfani indomiti) e i riti della modernità (il Gay Pride), ma con leggerezza tutta francese e a tratti un umorismo travolgente, anche nero. Un bel libro per ragazzi che al termine della scuola media rischiano di diventare non lettori. Tre fratellini in orfanotrofio giurano solennemente che nessuno potrà mai separarli: Siméon, a quattordici anni in quinta liceo, superdotato, malato di leucemia; Morgane, otto anni, bruttina e silenziosa, prima della classe anche lei; Venise, cinque anni, adorabile, occhi blu e capelli biondi, bacini a tutti. Una brava assistente sociale e una non meno brava giudice tutelare cercano la migliore soluzione per i tre. Ai quali come parenti sono rimasti solo una sorellastra (oftalmologa affermata ma nevrotizzata per la mancata maternità) e il fratellastro Barthélemy (instabile e inaffidabile di per sé, per giunta omosessuale dichiarato e impenitente) che si odiano tra di loro e ignorano l’esistenza dei fratellini. La prima vede in Venise l’oggetto delle sue brame; il secondo, dapprima riluttante ad assumersi responsabilità, si dedicherà anima e corpo a Siméon quando scoprirà che è malato. La storia rischia di prendere una piega alla Love Story verso un finale buonista dove tutti si vogliono bene. Per fortuna ci sono ironia e umorismo a salvare. Come in occasione della corale seduta di terapia familiare con la psicologa o come quando a Bart che fa la vittima: “Sono gay. Dalla nascita. A chi do fastidio?”, Siméon risponde gelandolo:“A me. Non vedi che sto ripassando?”. Alla maturità prenderà 100/100 dopo una cura da cavallo in ospedale sopportata e superata con l’aiuto di bravissimi medici e infermieri e soprattutto di Bart. Alla fine si troverà una equilibrata soluzione di compromesso per i tre fratellini più fratellastro e sorellastra. Un adulto di normale sensibilità e intelligenza non potrà mancare di far notare ai giovani lettori che tutto ciò può accadere nella Francia illuminista dove i Pacs esistono da dieci anni, i single possono adottare bambini e tuttavia si fanno più figli che in Italia.
Fernando Rotondo
(da LiBeR 79)