Beatrice Solinas Donghi, Antonella Abbatiello
Franco Panini Ragazzi, 2007, p. 34
(Illustrati d’autore)
€ 14,00 ; Età: da 5 anni
Alcuni anni or sono, Beatrice Solinas Donghi ci guidò tra le fronde di un albero a conoscere una intraprendente ragazza, costretta da un cugino maschilista a vivere sui rami di un melo, senza mai poter scendere. Filo sapientemente sospeso tra modernità e tradizione, Melina disvelava come su un albero si possa davvero far tutto (non solo sopravvivere, ma anche inventarsi una vita tra cielo e terra) e, al tempo stesso, rinnovava l’attitudine dell’autrice verso la narrazione fiabesca. A distanza di quasi vent’anni, con L’albero del mondo, Solinas Donghi torna a scaldarsi davanti al fuoco verde della natura e a indagare questa materia da lei così amata. Non più fiaba ma racconto realistico, microtrama di eventi frammista a una dose ricchissima di radianti particelle emotive, con quest’opera la scrittrice genovese ci consegna la cronaca minuziosa e palpitante di una memorabile scalata. Talmente vera che ci piace immaginarla come il precipitato di un vissuto autobiografico. Le nuance tenere e delicate di un memorabile pomeriggio anni ’50, un quadro di certo meno contaminato del nostro ma già intaccato dall’ombra ammorbante delle automobili e dei “signori Calci e Cementi”, le ore ancora semivuote di oggetti di un’infanzia che non teme la noia… e lo spazio segreto di un’avventura in apparenza fatta di niente, oltre i muri incombenti della periferia. Ecco il mondo di Luisina, piccolissima donna ancora rannicchiata intorno all’orizzonte della portineria della madre, eppure già protesa verso l’ignoto infinito di “sogni semplici ma tenaci”, come quell’albero senza nome, che svetta dal grigiore degli edifici, mistero che nessuno nota e che richiama il suo cuore in modo irresistibile. Incantevole albo illustrato, splendidamente materializzato dalle acquose suggestioni visive di Antonella Abbatiello, L’albero del mondo declina con sensibilità e passione uno dei temi più trasversalmente sentiti della letteratura per l’infanzia (da Lindgren a Pitzorno, da Magali Bonniol al recentissimo testo di Daniela Palumbo, per dirne solo alcuni). Simbolo del pianeta e delle creature che lo abitano (le sue foglie hanno forma di mano), metafora vivente della crescita e delle sue battaglie, scoperta di nuove visioni del mondo… tra ecologia e spiritualità, l’albero di Beatrice Solinas Donghi sa dunque donarci una magnifica elegia del presente.
Maria Grosso
(da LiBeR 78)