Bianca Pitzorno, Cinzia Ghigliano
Mondadori, 2007, p. 59
€ 16,00 ; Età: da 8 anni
Nell’introduzione al libro, Bianca Pitzorno scrive: “La storia che state per leggere prende lo spunto da un fatto realmente accaduto: l’incoronazione solenne di un giovane principe, figlio dell’Imperatore del Sacro Romano Impero, nella città tedesca di Francoforte sul Meno. Conosciamo l’episodio perché ce ne parla, nel suo libro di memorie, il grande poeta tedesco Johann Wolfgang Goethe che da bambino vi assistette di persona e ne rimase molto impressionato.”
Con Il nonno Selvaggio (pubblicato per la prima volta a puntate con un’altra illustratrice su Il Corriere dei Piccoli nel 1980) la Pitzorno affronta un tema storico che, soprattutto agli inizi della sua attività di scrittrice per ragazzi, ha caratterizzato i suoi romanzi. Lo affronta con il linguaggio del fumetto, che rende le vicende più rapide da seguire. Nove i capitoli illustrati con preciso impegno da Cinzia Ghigliano.
Siamo nel 1763 a Francoforte sul Meno: descrizione dell’ambiente familiare del Borgomastro della città e dell’ambiente cittadino in gran fermento per la prossima riunione dei Principi Elettori. Tutto è spiegato con estrema chiarezza e senza noiosità didattiche. Del tutto inatteso nella casa del Borgomastro arriva un prozio sempre vissuto fra gli indiani nell’America del Nord. Il racconto diventa vivacissimo e divertente. Gli adulti decidono di spedirlo in campagna, ma l’anziano “selvaggio” è troppo simpatico ai figli e tre di loro decidono di tenerlo in casa e, con un sotterfugio, ci riescono. C’è però un problema: cosa accadrà con un tipo del genere in casa quando, come in tutte le famiglie importanti della città, si dovrà ospitare uno degli Elettori e il suo seguito? Papà Borgomastro e la moglie stabiliscono d’isolarlo in soffitta, ma i tre figli non apprezzano la decisione. L’impresa di educarlo sembra impossibile, mentre il rapporto fra i ragazzini e il vecchio si rivela facile: il vecchio ha molte cose da insegnare. Sono pagine godibilissime e piene di sorprese.
Ancora una volta Bianca Pitzorno ci immerge nel mondo della storia trascinandoci in un’atmosfera narrativa dove la fantasia riesce a equilibrare la realtà spesso non appassionante degli avvenimenti. La scelta del linguaggio del fumetto è particolarmente importante, perché avvicina alla pagina anche lettori poco abituati a temi lontani dagli interessi del momento.
Roberto Denti
(da LiBeR 78)