Chen Jiang Hong
trad. di F. Rocca
Babalibri, 2007, 40 p.
€ 15,00; Età 3-6 anni
L’universo figurativo e narrativo di Lian trova le sue radici nella cultura cinese.
Il paesaggio, le figure, le abitazioni, i costumi, tutto qui parla del paese di origine dell’autore, Chen Jiang Hong, trasferitosi nel 1987 a Parigi, dove ora vive e dove per caso iniziò a creare libri per bambini.
La casa editrice Babalibri ci propone ora il suo quarto libro che, insieme a Il principe tigre, è a nostro parere tra i più riusciti.
La protagonista Lian è una bambina nata in un fiore di loto, dove torna a dormire ogni notte, a mezzanotte in punto. Possiede poteri magici e fa la fortuna del vecchio pescatore Lo, rendendolo ricco, con splendidi abiti, una bellissima barca, pesche abbondanti. La loro vita sarebbe felice se un giorno la figlia del governatore non pretendesse per sé i favori di Lian.
Le guardie partono per catturarla, ma trovano soltanto il pescatore; distruggono il campo e la barca, poi trascinano via l’uomo. Dopo varie traversie alla fine la cupidigia verrà sconfitta e, persa ogni magica facoltà, Lian diventerà una bambina vera, la figlia del pescatore.
Sebbene Chen dichiari di essersi riferito a motivi fiabeschi cinesi, noi riconosciamo in questo racconto alcune delle fiabe europee più note, a sostenere l’ipotesi che le fiabe stesse sono espressione di archetipi narrativi ricorrenti nelle diverse culture. Con delicata armonia l’autore li intreccia per tessere una fiaba nuova, dove le illustrazioni rifulgono splendidamente.
Gran parte della bellezza della storia è dovuta infatti all’alta qualità delle immagini: la tecnica utilizzata, la pittura su seta, si rifà anch’essa alla tradizione cinese ed esalta paesaggi e colori, passando dai toni smorzati del grigio a quelli sontuosi del blu e del rosso (il colore preferito dall’autore). Il grande formato valorizza le scene: una volta dispiegate, le due pagine aperte consentono al lettore di immergersi nella storia, di ammirare le figure, di osservare le scene, spesso divise da una semplice linea nera verticale.
È curioso quanto Chen ha affermato in un’intervista: di non aver conosciuto libri illustrati nella sua infanzia. Ora li crea, e con grande successo di pubblico.
Angela Dal Gobbo
(da LiBeR 77)