Henning Wiesner, a cura di Walli Müller, ill. di Günter Mattei; trad. di A. Valtieri
Fabbri, 2007, p. 112
€ 14,90 ; Età: 10 e oltre
Questa opera, finalista al Bologna Award per la sezione non fiction nel 2006, nasce da una trasmissione radiofonica di successo, “Stelle in Baviera 3”, che per un anno ha visto Henning Wiesner, direttore dello zoo Hellabrunn, e la giornalista Walli Muller dare risposta alla curiosità degli ascoltatori in fatto di animali. Come tanta divulgazione trasmessa alla radio, il libro si compone di domande. Ripresi dai modi di dire (i coccodrilli piangono davvero? La marmotta dorme come una marmotta?) e in molto somiglianti a quelli che i bambini rivolgono agli adulti (gli animali vanno in ferie? Quanto camminano le formiche?), tali interrogativi si rivelano un ottimo espediente per offrire un’informazione scientifica corretta su comportamenti e abitudini del mondo animale e per smentire, in modo leggero, quasi divertito, tanti luoghi comuni. Valga come esempio il capitolo “L’asino è un somaro?”. Qui apprendiamo che l’asino è testardo, non si lascia facilmente domare e, probabilmente, tale caratteristica è diventata per l’uomo sinonimo di stupidità, di stoltezza, come dimostrano le orecchie d’asino che un tempo, fortunatamente remoto, si appiccicavano agli allievi svogliati. Ma le orecchie ci rivelano tanto altro di un animale, a esempio la sua stanchezza. Infatti l’asino, quando non è vigile, rilassa i muscoli del capo e le orecchie si piegano in giù… e così via. Le domande, 50 in tutto, sono seguite da spiegazioni brevi, di una pagina, corredate da una vera e propria miniera di rimandi all’etologia, non sempre di facile comprensione per i bambini della scuola primaria. Per questo motivo il libro si presta a essere letto insieme a un adulto. Le illustrazioni hanno uno ruolo determinante nel rendere attraente la pubblicazione. Frutto della sapienza di Gunther Mattei – anch’egli collaboratore dello zoo di Monaco di Baviera, nonché fan accanito della trasmissione radiofonica – esse rammentano lo stile della divulgazione ottocentesca e creano un gioco di allusioni e di rimandi ironici al testo. Le scienze naturali, e con esse i libri sugli animali, occupano circa la metà dei libri di divulgazione per bambini e ragazzi del nostro Paese: non sempre tanta quantità è sinonimo di qualità. Ma gli animali si lavano i denti? ha il pregio di differenziarsi da una produzione spesso monotona unendo il sorriso alla scoperta scientifica, la parola a immagini di altri tempi.
Francesca Brunetti
(da LiBeR 76)