Velluto: storia di un ladro
Silvana D’Angelo, Antonio Marinoni
Topipittori, 2007, p. 56
(Grilli per la testa)
€ 16,00 ; Età: da 9 anni
Il catalogo di Topipittori è uno scaffale di pregio, dallo stile preciso, una culla di libri belli, curati, dotati di personalità. Nella collana Grilli per la testa si trova Velluto – un racconto illustrato, con più testo di quanto di solito si trovi in un albo – che conduce il lettore in una casa-museo, una casa ricca di oggetti di design, di opere d’arte, di stoffe e quadri, di ricordi, di vissuto, di odori, elementi che narrano a più voci la storia della famiglia che la abita, nel tempo diverso dell’infanzia, della maternità, del lavoro. Velluto è un ladro, elegante, mascherato, sinuoso e silenzioso come un gatto. La sua è una presenza perturbante, estranea alle mura domestiche. Entra a metà dal bordo della pagina, si mimetizza con la carta da parati, appartiene alla memoria degli oggetti, alle ombre della casa, ai coni scuri che la luce dipinge sul pavimento dietro le quinte di palcoscenico della vita familiare. In contrasto, dalle aperture architettoniche intravediamo le atmosfere solari, scaldate dalla domesticità di una bella madre ballerina, scalza e dolce, dei bambini che giocano nella loro camera, a testa in giù con le mani sul legno del pavimento. Rubiamo anche noi le immagini negli specchi, nelle porte, della vita di queste persone che scorre lieve, mentre siamo con Velluto sempre nell’altra stanza, nell’anticamera, nel corridoio, oppure nella sala, mentre la vita è lì accanto, perchè vediamo piedi nudi e sentiamo la dolcezza delle conversazioni quotidiane. Siamo con Velluto, nelle illustrazioni straordinarie che occupano la doppia pagina quasi per intero. Guardiamo con attenzione scoprendo opere d’arte che appartengono alla nostra storia e alla nostra cultura, echi e riferimenti al mondo che così entra in questo quadro che non è mai intimista. E scopriamo che Velluto è un ladro molto speciale, che segue il filo delle storie attraverso molti sensi. Un ladro che conosce bene il senso principe della memoria, l’olfatto che racconta molte storie. Attraverso il filo di questi racconti Velluto, come il lettore, attraverso le molte narrazioni umane, le arti, gli oggetti, le memorie collettive e personali, prosegue la sua ricerca, col fiato sospeso, sulle tracce della propria storia, riavvolgendo la matassa della memoria, interpretando così ogni eroe e ogni uomo che cerca di ritornare a casa.
Marcella Terrosi
(da LiBeR 76)