Quando c’era Marnie
Joan G. Harrison
trad. di S. Scodeller
Kappalab, 2017, 224 p.
€ 15,00 ; Età: da 10 anni
Questo romanzo, che leggiamo qui nella nuova edizione italiana, è il più famoso della scrittrice inglese. Scritto nel 1967, e scelto dallo studio Ghibli come soggetto per un film di animazione, narra di Anna, orfana triste e scontrosa, che si trova a trascorrere l’estate nel Norfolk.
La figlia della scrittrice ci racconta, nella postfazione, dell’amore della madre per quel paesino sul mare del nord dove la famiglia era solita trascorrere le estati. La predilezione traspare, nel modo attento ed evocativo con cui, chi narra, permette a chi legge di costruirsi l’immagine della spiaggia, delle dune, della palude, della grande casa, del cottage, del paese.
Anna si sente estranea al mondo, fuori da quel cerchio invisibile che sembra contenere affetti e relazioni. La signora Pegg ha, però, un atteggiamento pratico, la nutre e la lascia libera di andarsene per l’intera giornata fra le dune, sul mare, sul bordo della palude. Anna incontra Marnie, coetanea misteriosa e imprevedibile; insieme escono nella notte, conducono la barca, si legano di un rapporto forte, segreto e a tratti inquieto e inquietante. Il racconto è condotto in terza persona, il punto di vista si sposta fra la protagonista e un’onniscienza reticente che lascia a chi legge la percezione di un mistero. Anche quando, nelle ultime pagine, le vicende finiscono per comporsi, al lettore resta uno spaesamento, una sensazione di indefinitezza che spesso è tipica delle narrazioni ben condotte.
Chi narra non suggerisce come sia necessario leggere, ordinare, definire, vicende ed eventi. Ognuno può stringere, dopo l’ultima pagina, la sua personale e individuale lettura: il cerchio non si chiude. Solo la protagonista, nell’incontro con Marnie e nelle vicende che seguono, trova il sentiero che la lega alla propria identità e la possibilità di comprendere come tutta la questione dell’essere “dentro o fuori” non dipenda dal mondo esterno, ma da come dentro ci si sente.
Nicoletta Gramantieri
(da LiBeR 118)