Il libro della polvere. La belle sauvage
Philip Pullman, ill. di Chris Wormell
trad. di G. Calza
Salani, 2017, 400 p.
€ 18,00 ; Età: da 12 anni
Il libro della polvere è una nuova serie con cui il più grande autore di letteratura fantastica vivente, anagraficamente dopo Tolkien e Lewis e prima di Rowling, riprende il ciclo de La bussola d’oro per sciogliere alcuni misteri rimasti insoluti e altri nuovi. Philip Pullman precisa che non è un sequel e nemmeno un prequel, semmai un equel, ossia una storia parallela in cui Lyra è una infante di sei mesi nel primo volume, La belle sauvage, e ne avrà una ventina nel secondo. Così come la storia si svolge in una dimensione parallela dove l’anima umana ha la forma di un animale, il daimon, e ci sono l’Aurora che apre una porta su altri mondi, l’aletiometro ovvero la bussola della verità e la misteriosa polvere che scatenano una caccia furiosa e sanguinosa da parte di fazioni avverse: il Magisterio, chiesa oscurantista che perseguita la ricerca della conoscenza come peccato, e una agenzia governativa segreta che difende la democrazia e la libertà di pensiero e parola in una Inghilterra dove convivono aspetti del nostro presente, di un passato ora mitico-arcaico e ora simil-medievale e di un futuro più fantastico che fantascientifico.
Protagonista stavolta è l’undicenne Malcom, figlio di osti, intelligente, studioso, laborioso, che durante una epocale alluvione salva Lyra, fino ad allora custodita in un convento di brave suore distrutto dalle acque, e discende con lei il Tamigi, che ormai ha cancellato paesi e paesaggi noti, come una sorta di Huck Finn, superando pericoli di ogni genere, evitando la caccia del CCD (Consiglio Concistoriale di Disciplina) e di scienziati e daimon impazziti che vogliono impadronirsi della bambina, incontrando fate, streghe e dei della Vecchia Religione come il Padre Tamigi, una specie di Poseidon.
Tornano i temi prediletti da Pullman, anzitutto lo scontro tra oscurantismo religioso e libertà della scienza, i cui eroi sono i professori, le scuole, le università, verso una delle quali pagaia instancabilmente per giorni e giorni Malcom sulla sua canoa, La belle sauvage appunto, con l’aiuto di una sguattera, per mettere Lyra in salvo in un college di Oxford con diritto d’asilo, ma bisogna conoscere la formula d’accesso latina. Imperdibile.
Fernando Rotondo
(da LiBeR 118)