Alfredo Stoppa
Falzea, 2007, p. 36
€ 12,50; Età:
Un testo tenero, poetico, lievemente ironico che riflette il mondo dei bambini e suggerisce agli adulti di non vezzeggiarli troppo anche solo per fargli dire la semplice parolina ”ciao”.
Il racconto ha inizio dopo uggiose giornate di pioggia quando il papà, al primo sole, porta il suo bambino a fare una passeggiata. Per strada incontrano varie persone molto complimentose nei confronti del piccolo tutto riccioli, scambiato anche per una femminuccia, che lo invitano con parole suadenti a dire “ciao”. Il bimbo, stringendo più forte la mano del papà, sembra distratto intento a guardare un piccione che saltella sull’asfalto bagnato, un aeroplano che vola alto, una ruspa polverosa e immobile o un cagnolino che lo fissa negli occhi. I pochi attimi in cui il bambino non è “importunato” si diverte a mettere i piedi in una pozzanghera o a strisciare le vetrine con la mano sporca di gelato. A notte ricomincia la pioggia e il bambino, dopo un disperato ennesimo tentativo di fuga per non andare a dormire, è messo a letto accanto all’orsetto che saluta con un semplice “ciao” negato ai signori invadenti e fastidiosi perché i bambini vogliono parlare solo quando, come e a chi vogliono.
La linearità narrativa è messa in evidenza dalle belle tavole di Sanna. Le figure si stagliano pulite, lineari su fondi bianchi. L’illustratore “sente” la narrazione e vi partecipa con lievità e un pizzico di umorismo. Segni leggeri, incisivi, tracciano sottili linee nere verticali o avvitate per disegnare le gambe delle persone fino a quando non si chinano sul bimbo ostinatamente silenzioso e i loro corpi appaiono tratteggiati da colori a pastello. Le linee nere si insinuano nei pastelli solo per meglio identificare degli oggetti: un quadretto, un ritratto, un cassettone, l’orsetto o per definire il viso, le mani e i piedi delle persone.
Sono alternanze originali che possono far immaginare al lettore cosa c’è oltre le gambe al di là del margine della pagina o sorprendendolo quando gira le pagine e scopre le figure intere chinate sul piccolo. Il testo e le illustrazioni fanno ritrovare ai bambini il loro mondo interiore, il loro desiderio di aprirsi solo a un sorriso o a un gesto sentito, lontani dal conformismo e dalla leziosità.
Maria Letizia Meacci
(da LiBeR 75)