Non sono mai mancate, nei libri per ragazzi, storie di reciproche diffidenze che cedono all’amicizia, opposti che si incontrano oltre il pregiudizio, contaminazioni fra diversi che scoprono di avere molto in comune. Sappiamo il rischio che sempre si corre: cedere al didascalico, formulare giudizi morali e conclusioni accomodanti e, non da ultimo, sacrificare al contenuto l’aspetto formale, lo specifico artistico che dovrebbe essere forza propulsiva, cuore pulsante di un’opera letteraria. Lunga premessa per dire che questo romanzo illustrato, che sicuramente parla di diversità e di incontro, centra in buona misura quei criteri che fanno di un libro a tema un’opera di qualità in cui il linguaggio si fa stile e contenuto insieme. Otto è un bambino fragile, vessato dai compagni per qualcosa che inizialmente il lettore non sa valutare, anche perché le inquadrature lo mostrano sempre di spalle. Quando le roulotte del “Circo de’ Isogni” arrivano nel paese “alla fine del mondo” dove Otto vive con Pa e con Ma, c’è grande fermento e attesa per l’annuncio del fenomeno, il “Mostro de’ Isogni” che nessuno ha mai visto, il crudele “superstite di un popolo primitivo. Né uomo né bestia”. Il domatore fa scivolare via la stoffa che copre la gabbia e adesso Otto, mostro e lettore si ritrovano faccia a faccia in un gioco di specchi che deforma ogni percezione: il mostro che ci fissa terrorizzato dalle sbarre è un normale bambino, stordito di fronte a una comunità di creature urlanti. I due, per motivi diversi prigionieri di un mondo che li ha ingabbiati, si riconoscono al primo sguardo e si liberano a vicenda, in una storia caleidoscopica che non parla di mostri, ma di mostruosità e normalità. Il racconto si adagia su una prosa misurata e musicale e le illustrazioni, complementari al testo, creano un contesto emotivo che lo immerge nella dimensione del mistero; gli snodi narrativi salienti sono detti dalle sole immagini, in sequenze e dissolvenze che rimandano al linguaggio cinematografico, per raccontare la storia (evocativa come un canto) del mostro-bambino venuto da lontano a dirci che “i mostri ci assomigliano, a volte. E che le gabbie sono fatte per essere spezzate”.
Fausto Boccati (da LiBeR 143)
Mostri
Stéphane Servant,
ill. di Nicolas Zouliamis;
trad. di B. Capatti
Rizzoli, 2024, 97 p.
€ 16,50 ; Età: da 9 anni