Sommario
Alberi
Abbracciare gli alberi, Giuseppe Barbera (p. 19-21)
Dal seme alla foresta, Francesca Brunetti (p. 20-21)
L’albero, l’uomo e la parola, Claudio Cernesi (p. 22-25)
Natura in città, intervista a Paolo Pejrone di Francesca Brunetti (p. 24-25)
I rami della Quercia Grande, Pino Boero (p. 26-29)
Storie verdi, Carla Poesio (p. 30-33)
Alberi da leggere. Proposta di lettura (p. 33)
Figure radicate, Angela Dal Gobbo (p. 34-38)
Albalberi: gli alberi negli albi illustrati. Proposta di lettura (p. 36-37)
Disegnare gli alberi srotolando una corda…, (p. 38)
Dal libro al laboratorio, Tiziana Merani (p. 39-41)
Un museo a cielo aperto, Fiorenza Mariotti (p. 40-41)
Storie d’Italia e d’infanzia
Un Paese in sviluppo?, Franco Cambi (p. 42-43)
Piccoli eroi tra patrioti e briganti, Fernando Rotondo (p. 44-47)
Il “Ceppo ragazzi”, (p. 45)
Garibaldi, i Milla e l’Unità. Proposta di lettura (p. 46-47)
L’Italia è fatta… facciamo gli scolari, intervista a Corrado Deri (p. 48)
La lunga calza verde, Giorgio Boccolari (p. 49-50)
Come ti leggo l’Unità (p. 51)
Illustrazione
Tavole lituane e nuove tendenze, Carla Poesio (p. 52-54)
Teatro/ragazzi
Stagione per un tout publique, Mafra Gagliardi (p. 55-56)
Orienteering
Cosleeping or not cosleeping?, Manuela Trinci (p. 57-59)
Sei nel lettore. Proposta di lettura (p. 58)
Figurine
Panini che passione!, Giulio C. Cuccolini (p. 60-61)
Mailbox
Una legge a metà, Fernando Rotondo, Carla Ida Salviati (p. 62)
Dossier Segnali di lettura
Palazzi della pura visione e scenari fumettistici, Selene Ballerini (p. 64-65)
Siesta, Claudio Anasarchi (p. 65)
Per accarezzare il pancione, Laura Anfuso (p. 66)
Non ci vedi un cubo, Francesca Brunetti (p. 67)
A spasso con le dita, Gianna Batistoni (p. 67)
Materia grigia (p. 68-69)
La scala a chiocciola, Selene Ballerini (p. 70)
Rubriche
Ruba bandiera
Bigliodromi, lippe e… pi greco, Roberto Farnè (p. 71-72)
La cattedra di Peter
Castelli erranti, città incantate, valli del vento, Emy Beseghi (p. 73-74)
La cassetta degli attrezzi
Amici ritrovati e asini che leggono, Fernando Rotondo (p. 75-77)
Tutti i saggi dell’anno. Bibliografia (p. 76-77)
LiBeRWEB
LiBeRWEB: il mondo dell’editoria in rete (p. 79)
Le Recensioni
24 libri usciti negli ultimi mesi recensiti dagli esperti di LiBeR
Inserto redazionale
In collaborazione tra Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e LiBeR, il quarto fascicolo annuale del 2010 de La bibliografia nazionale dei libri per ragazzi, con le segnalazioni di 701 novità di luglio-novembre.
L’illustrazione di copertina è di Joey Guidone
Estratti
Alberi
Giuseppe Barbera (Abbracciare gli alberi: il punto di vista di un esperto di colture arboree: “Antonio ha tre anni e ha domandato a sua madre come mai gli alberi hanno una gamba sola. Ho suggerito una risposta: perché tra gli esseri viventi sono quelli che meglio tengono in equilibrio sé stessi, il mondo che li ospita e noi umani che li usiamo e ne abusiamo. Per queste grandi virtù sono stati dotati di profonde radici e di chiome ramificate, che per peso ed estensione si bilanciano, ma di un solo tronco. Un detto degli indiani d’America vuole che ‘gli alberi sono le colonne che reggono il cielo’. E se intendiamo per cielo l’aria che respiriamo e l’atmosfera che filtra le radiazioni solari, che determina la temperatura terrestre e partecipa, con la pioggia e le nuvole, al ciclo dell’acqua, è proprio così”).
Francesca Brunetti (Dal seme alla foresta: gli alberi spiegati ai bambini e ai ragazzi nei libri divulgativi: “Identificare la divulgazione in un territorio aperto alle contaminazioni di genere, come quello dei libri sugli alberi, non è semplice. Ci proviamo segnalando alcuni strumenti, preziosi per la chiarezza e l’organizzazione dell’esposizione, utili ad acquisire conoscenze scientifiche di base sull’argomento”).
Claudio Cernesi (L’albero, l’uomo e la parola: il punto di vista di un antropologo: “La storia della civiltà occidentale è una storia di deforestazione. Lungo il bacino del Mediterraneo lussureggianti foreste rappresentavano un continuum ininterrotto che si estendeva su tutto il continente europeo … Con l’andare del tempo tuttavia l’opera di disboscamento ha provocato una lenta ma inesorabile desertificazione di queste terre. L’uomo ha sempre cercato di evitare la sfida della complessità che gli veniva offerta dalla natura, applicando metodi e categorie antropomorfe per rappresentare la natura di se stesso e del mondo esterno. Il pregiudizio antropocentrico si scontra con le nuove acquisizioni scientifiche, là dove il concetto individuale della vita viene sostituito con il concetto relazionale della vita. Le nostre responsabilità cognitive ed etiche si fondano quindi sul nostro coinvolgimento attivo nella conoscenza e nella riflessione e la nostra responsabilità non è quella di creatori assoluti che portano ordine dove prima regnava il caos. Piuttosto, è nel concetto di costruzione reciproca che si verifica mediante un’intima relazione”).
Paolo Pejrone intervistato da Francesca Brunetti (Natura in città: “D. In che modo ciascuno di noi può “abbracciare gli alberi”, proteggerli, preservarli? R. L’importante è che gli alberi siano, prima di tutto, felici: ben piantati e ben cresciuti. Un albero vigoroso e forte è una promessa di vita per tutti noi. Nel nostro piccolo, un segnale sarebbe già un geranio o una zinnia sul davanzale, un arbusto sul balcone, qualche pianta su una terrazza. Un giardino pubblico e privato dovrebbe diventare una piccola e valida area ecologica, dove i veleni e i concimi chimici possano non essere calpestati e dove la natura, scacciata dalla città, possa rimpossessarsi degli spazi e della vita”).
Pino Boero (I rami della Quercia Grande: un profilo storico degli alberi nella storia della letteratura per l’infanzia: “Proprio perché connesso all'intero ciclo della vita, non sempre l'albero ha valenze di accoglienza positiva, basti pensare al legno del patibolo o della croce altrettanto consolidato nell'immaginario, dalla tradizione scandinava all'iconografia cristiana che arriva a rappresentare Cristo crocifisso a un albero come nell'affresco di Giovanni da Modena. Nella fiaba popolare troviamo, poi, ragazze che, a somiglianza della perraultiana Peau d'asne, si coprono con un involucro di legno per sfuggire al padre vedovo che le vuole sposare, principesse che si addormentano in un tronco cavo e assistono al raduno delle Masche, porte in legno che tengono attaccato chi prova ad aprirle, porte nascoste che mettono a dura prova l'ardimento di un ‘ciabattino coraggioso’ sfidato da un morto. In questo contesto si inseriscono pienamente gli alberi collodiani di Le avventure di un burattino a partire dalla ‘nottataccia d'inverno’ per arrivare alla notte dell'impiccagione di Pinocchio alla Quercia grande con la quale Collodi voleva concludere il suo racconto: ‘Detto fatto, gli legarono le mani dietro le spalle e, passatogli un nodo scorsoio intorno alla gola, lo attaccarono penzoloni al ramo di una grossa pianta detta Quercia grande … Intanto s'era levato un vento impetuoso di tramontana, che soffiando e mugghiando con rabbia, sbatacchiava in qua e in là il povero impiccato, facendolo dondolare violentemente come il battaglio d'una campana che suona a festa’”).
Carla Poesio (Storie verdi: un percorso tra le opere narrative che parlano di alberi e piante: “La significativa presenza dell’albero nella narrativa per ragazzi è un motivo che da un glorioso passato continua a essere presente e valido anche nei libri d’oggi, in Italia e fuori d’Italia. Appare con un ruolo di metafora o di simbolo; il racconto verbale o il linguaggio delle immagini non solo offrono una immediata accessibilità per il lettore, senza indulgere a facili concessioni narrative, a spicciole esemplificazioni, a disarmonie nella presentazione di personaggi: anzi,vi troviamo spesso una forza provocativa che stimola chi legge ad ampliare e approfondire quello che le pagine comunicano”).
Angela Dal Gobbo (Figure radicate: viaggio nei picturebook tra boschi e foreste: “Come un viandante che percorre una strada di campagna, e nota il paesaggio intorno a sé, noi percorreremo il paesaggio letterario dove rigogliosi crescono gli alberi. E come il viandante viene attratto dalla foresta prima ancora che dall’albero singolo, così noi iniziamo dalla selva, dalla folta foresta che copre l’orizzonte. Perché è lì, nell’intricato ramificarsi della foresta, che abitano i personaggi fantastici delle fiabe – orchi, streghe, lupi. La foresta è per antonomasia l’esterno, il luogo dove si annida e da cui giunge il pericolo – così venne considerata nell’antichità e nel medioevo – dal deserto, dai mari e dalla selva esso giunge. Silva, traduzione latina del termine platonico chora e dell’aristotelico hule, è qualcosa di impensabile: non è idea, non è forma, non è immagine; è il volto della materia oscura e primordiale, è l’infimo grado della creazione, è male, pericolo, inafferrabilità”).
Tiziana Merani (Dal libro al laboratorio: piccola rassegna di esperienze verdi, realizzate insieme ai bambini: “Dal libro al laboratorio creativo, al disegno, al gioco, alla musica. L’albero, simbolo di unione tra la terra e il cielo, popola l’immaginario infantile e prende forma sui fogli di carta con rami ora ritorti, ora tesi come bacchette, con chiome tonde o cime appuntite, tronchi robusti o fusti filiformi. E alla fine una varietà infinita di foglie. Ma perché un elemento così comune e costante del paesaggio continua ad affascinarci?”).
Fiorenza Mariotti (Un museo a cielo aperto: “Nell’Orto Botanico di Brera, vero e proprio museo all’aperto, un gioiello nel cuore del centro di Milano, si trovano molti alberi. Sono presenze secolari, come i due Ginkgo Biloba che risalgono alla istituzione dell’ Orto voluto da Maria Teresa d’Austria nel 1774. È dal 2001 che è attiva, all’interno dell’Orto Botanico di Brera, una sezione didattica promossa dal Comune di Milano e agita direttamente da personale comunale. Da subito, nella definizione delle proposte alla scuola, l’idea era di predisporre delle attività che avessero un approccio diverso dalle tradizionali visite ‘scientifiche’, per i percorsi in un orto botanico”).
Storie d’Italia e d’infanzia
Franco Cambi (Un Paese in sviluppo? Note per un bilancio a 150 anni dall’Unità italiana: “Ma gli “italiani” si sono formati? … Quell’italiano che, diceva D’Azeglio dopo il 1861, era ‘da fare’. Sì e no. E questa è l’eredità problematica primaria che abbiamo ricevuto da questi 150 anni di Unità. L’italiano c’è, ma nel Paese dei ‘mille campanili’, di forti tradizioni regionali, è, insieme, unitario e polimorfo. E questo è, a un tempo, un di più e un rischio. Il di più di un’identità nazionale dialettica, in crescita tramite la stessa comunicazione interna tra aree regionali diverse. Il rischio della dis-unità, del regionalismo, della separazione almeno nelle formae mentis. Che ogni tanto riesplode e si fa problema.
Fernando Rotondo (Piccoli eroi tra patrioti a briganti: da Sandokan al Gattopardo uno sguardo d’insieme sui romanzi risorgimentali e sull’Unità d’Italia: “Unità nazionale e nascita della letteratura italiana per l’infanzia procedono di pari passo, fino a coincidere, nella seconda metà dell’Ottocento, entrambe in evidente ritardo rispetto ad analoghi fenomeni in Europa. Questa letteratura nasce sostanzialmente nell’arco di sei anni (1881-1886), tra Pinocchio, La Tigre della Malesia e Cuore, i cui autori ritroviamo nelle vicende risorgimentali. Collodi rinchiude solo apparentemente il suo capolavoro nel cortile di casa toscano, con un rapido cenno a Geppetto che si mette in mare verso ‘paesi lontani del Nuovo Mondo’ (l’emigrazione dei poveracci è già partita). Ma è lo stesso che, ventiduenne, aveva partecipato alla prima guerra d’indipendenza nel 1848 a Curtatone e Montanara, con i volontari studenti e professori pisani e livornesi, che andavano all’assalto ‘tra un inno goliardico e una citazione omerica’, come scrive nel suo ‘romanzo criminale’ del Risorgimento Giancarlo De Cataldo”).
Corrado Deri intervistato da LiBeR (L’Italia è fatta… facciamo gli scolari!: D. Uniti si vince e L'Italia è fatta... adesso bisogna fare... gli scolari! sono due performance teatrali che Prato ha dedicato al 150° anniversario dell’Unità nazionale, rivolte ai bambini e ai ragazzi. Puoi farci una breve descrizione dei due spettacoli? R. Uniti si vince racconta, non solo i personaggi, i motivi, le storie che hanno portato all'Unità d'Italia, ma anche il contesto in cui ciò è avvenuto, cosa succedeva al di là delle guerre o le repressioni: la musica, la letteratura, la poesia, la pittura... È uno spettacolo di narrazione supportato da immagini e musica rivolto ai ragazzi dai 10 ai 99 anni. L'Italia è fatta... adesso bisogna fare... gli scolari! in maniera divertente e divertita racconta la “Storia della Scuola”, soffermandosi soprattutto sul momento in cui la Scuola è diventata ‘dell'obbligo’. Lo spettacolo è supportato da immagini proiettate e si snoda attraverso letture di brani tratti tra l'altro da Il giornalino di Gian Burrasca, Cuore, Harry Potter. È rivolto ai bambini del secondo ciclo di scuola elementare o a un pubblico misto”).
Giorgio Boccolari (La lunga calza verde: l’unità d’Italia a cartoni animati: un cartoon diretto da Roberto Gavioli e liberamente tratto da un soggetto zavattiniano: “Sono passati ormai 50 anni da quando uscì il mediometraggio La lunga calza verde, un cartone animato a colori della durata di 22 minuti prodotto dalla milanese Gamma Film, ripescato di recente dal vastissimo archivio cartaceo e multimediale di Cesare Zavattini ora conservato presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Scritto dallo stesso Zavattini e diretto da Roberto Gavioli, il film racconta in chiave allegorica il lungo e variegato processo storico che ha condotto all’unità d’Italia. I fratelli Gino e Roberto Gavioli – animatori della Gamma Film – dopo tanti cortometraggi nel settore della pubblicità televisiva (in primis Carosello) avevano un sogno: la realizzazione di un vero e proprio lungometraggio animato. Per questa ragione contattarono Zavattini il quale, si disse entusiasta per varie ragioni”).
Redazione (Come ti leggo l’Unità: breve rassegna di progetti bibliografici avviati o in programma per la ricorrenza del 150°).
Nello stesso numero:
Carla Poesio (Tavole lituane e nuove tendenze: “Si è creata, attorno all’annuncio della presenza lituana alla Fiera di Bologna del 2011, una curiosità di alto livello e il desiderio di acquisire quanta più documentazione possibile su un fenomeno che avrà larga risonanza anche nel mondo dell’editoria internazionale. Una delle tendenze più evidenti si annuncia quella di opere di narrativa e di poesia con un ricco corredo di illustrazioni, grazie a un revival editoriale che i critici e gli storici situano attorno al 1995, anche per la forte ripresa degli impianti poligrafici e alla adozione di nuovi processi tecnologici che hanno migliorato al massimo la qualità della stampa. C’è anche da seguire un interessante rinnovo della tradizione del nonsense, del surreale, con esperienze parallele nel campo della cinematografia, come avviene col regista-scrittore Vytautas V. Landsbergis”).
Mafra Gagliardi (Stagione per un tout publique: un nuovo ciclo di spettacoli teatrali per ragazzi: “Il signor Bonaventura e il perfido Barbariccia. Topolino e Gambadilegno. Peter Pan e Capitan Uncino. E via via allargando: il bianco e il nero. La luce e l’ombra. Il buono e il cattivo. Nel nostro immaginario si combattono infiniti duelli fra antagonisti accaniti, che si concludono con il trionfo dell’eroe. Ma nel caso di Storia di un uomo e della sua ombra, il protagonista è un ometto modesto, occhialuto, dall’aria vagamente impiegatizia che vive in una stanza dalle pareti invisibili e ha come amico del cuore un palloncino bianco sempre in procinto di fuggire verso l’alto. Niente di eroico, insomma. E l’antagonista è una creatura grande e sinistra, avvolta in un cappotto fuori misura, con avide mani spettrali e un naso adunco. È facile indovinare: si tratta della Morte. Impossibile quindi un lieto fine consolatorio”).
Manuela Trinci (Cosleeping or not cosleeping? I pro e i contro della nuova tendenza a lasciare che I bimbi dormano nel lettone: “Mito o tabù che sia, il lettone di babbo e di mamma rappresenta da sempre un’attrazione fatale, una festa di re-unione col corpo della mamma, una delle conquiste più ambite, una super dose di coccole e consolazioni, una difesa eccellente dalla paura dell’abbandono, del buio, dei ragni pelosi, dei mostri a otto zampe o dei cento lupi cattivi che popolano la testolina e la stanza di tanti piccoletti. Da Vasco Coniglio a Otello Codariccia, a piccolo Orso, a Nora la micia e molti altri – interpretando alla perfezione l’indomabile desiderio dei loro attenti lettori – questi personaggi altro non agognano se non intrufolarsi nel letto grande, rotolarsi sulle morbide coperte e fra i cuscini e godersi il calduccio, incuranti dell’opinione dominante di pedagoghi, pediatri, esperti vari, che all’unisono decretano: No al lettone! Tanto, orsetti, pecorelle, micini, ippopotami zebre conigli e coccodrilli o giraffe, tutti legionari del lettone, sono ben consapevoli che le loro sono solo trasgressioni momentanee e volentieri planano, alla fine, dentro alla propria cuccia, fieri di crescere.
Però i tempi cambiano e anche le più ferree convinzioni educative, si sa, vacillano e oscillano...”).
Giulio C. Cuccolini (Panini che passione! Nel 2010 il Museo Panini della figurina di Modena ha allestito ben quattro mostre permanenti, con altrettanti interessanti cataloghi: “Le figurine, nate per svolgere un’azione promozionale in ambito commerciale, finirono per soddisfarne molte altre: di evasione (legata al piacere collezionistico), ludica (per i ragazzi sono state motivo di diversi giochi) e d’istruzione. Grazie ai meccanismi della visione le figurine hanno facilitato i processi di apprendimento (circa paesi lontani, piante e animali sconosciuti, avvenimenti storici vicini e lontani, aspetti della scienza e del progresso tecnico, etc.) e introdotto i collezionisti in mondi fantastici”).
E anche:
Dossier Segnali di lettura: rassegna di iniziative e progetti di promozione della lettura e di materiali di letteratura grigia sul mondo del libro per ragazzi.
Le Rubriche:
Ruba bandiera: il gioco e l’immaginario infantile a cura di Roberto Farnè (Bigliodromi, lippe e… pi greco: “Tintinnabula è il nome del “giocattolomuseo”, scritto proprio così, in un’unica parola (anche se il computer non ne vuole sapere e continua a correggermi…) che si trova nel Centro La Lucertola di Ravenna, di cui è artefice, maestro e custode Roberto Papetti. In realtà è molto più di un museo, perché si tratta di una straordinaria ludoteca nel senso etimologico del termine: un contenitore (thekē) che raccoglie e custodisce giochi (ludus) anche se, in questo caso, è più opportuno parlare di giocattoli. Ma è anche un laboratorio sul gioco, un centro di cultura ludica, una risorsa didattica e forse altro ancora. È davvero un bel libro-catalogo quello di Roberto Papetti, Tintinnabula: giocattolomuseo, pubblicato dalle accuratissime edizioni di Artebambini”).
La cattedra di Peter: le tesi originali della cattedra di Letteratura per l’infanzia dell’Università di Bologna a cura di Emy Beseghi (Castelli erranti, città incantate, valli del vento: “Hayao Miyazaki, personaggio versatile e poliedrico (autore di fumetti, sceneggiatore, animatore, regista e produttore giapponese di anime di fama internazionale) è stato ormai consacrato tra i maestri mondiali dell’animazione grazie ai prestigiosi premi ricevuti ... Il grande regista giapponese pone al centro del suo originale messaggio artistico un’infanzia ricca di magia, con il suo diritto alla ludicità, con il desiderio di restare senza fiato per il meraviglioso e per il sogno di vivere in un mondo Altro. L’attenzione di Miyazaki, infatti, è rivolta soprattutto all’età bambina, di cui esplora ingenuità e curiosità, e al mondo dell’adolescenza, rappresentato nelle sue fasi non facili e conflittuali di passaggio all’età adulta. Il valore e le potenzialità pedagogiche della produzione del grande regista giapponese – entrata a pieno titolo anche nell’immaginario collettivo occidentale – le connessioni, sottili e spesso implicite, con la letteratura per l’infanzia, sono al centro della ricerca di Maria Teresa Trisciuzzi”).
La cassetta degli attrezzi: gli strumenti di lavoro per gli operatori del settore, di Fernando Rotondo (Amici ritrovati e asini che leggono: una rassegna, ordinata, dei saggi del 2010 tra riedizioni, ritorni, appuntamenti annuali e novità).
LiBeRWEB: nuovi servizi per la comunicazione degli eventi nel portale sul mondo del libro per ragazzi.
Per acquistare LiBeR