Sommario
Illustrazione
Ciò che cerco è raccontare, Roberto Innocenti (p. 17-20)
Editoria nel mondo
Libri dall’Inghilterra, Mary Hoffmann (p. 21-28)
Da Neruda a Le Clezio, Janine Despinette (p. 29-31)
Gli Orienti e l’Italia, Loredana Farina (p. 32-35)
E in Italia?, Carla Poesio (p. 36-41)
Autori: Toti Scialoja
Elogio del senso perso, Chiara Lepri (p. 42-44)
Orienteering
Bambini a rischio?, Manuela Trinci (p. 45-48)
Teatro/Ragazzi
All’insegna dell’impegno, Mafra Gagliardi (p. 49-51)
Libri per lettori precoci
Il libro chiede ancora asilo, Maria Letizia Meacci (p. 52-54)
Periodici per l’infanzia
Un Giornalino senza eguali, Giulio C. Cuccolini (p. 55-56)
Censura
Con gli occhi dei grandi, Angela Dal Gobbo (p. 57-59)
A carte scoperte
La pedagogia dell’errore, Giulio C. Cuccolini (p. 60)
Dossier Segnali di lettura
Un giornale in “lingua franca”, intervista a Daniela Lastri di Maria S. Quercioli (p. 62-63)
Il picturebook “illustra” la metafora, Laura Anfuso (p. 64-65)
Materia grigia (p. 66-67)
Se i ragazzi vogliono scrivere, intervista a Nicoletta Spendolini di Maria S. Quercioli (p. 68)
Rubriche
Ruba bandiera
Che bambole!, Roberto Farnè (p. 69-70)
La cattedra di Peter
Polvere scintillante, Emy Beseghi (p. 71-72)
La cassetta degli attrezzi
Saggi 2008: tra Peter Pan e Harry Potter, Fernando Rotondo (p. 73-75)
LiBeRWEB
Zoom editoria a portata di click (p. 77)
Inserto redazionale
In collaborazione tra Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e LiBeR, il fascicolo del quarto trimestre de La bibliografia nazionale dei libri per ragazzi, con le segnalazioni di 564 novità di luglio-settembre 2008.
L’illustrazione di copertina è di Roberto Innocenti
Ciò che cerco è raccontare
Il mestiere di illustratore, solitario ma fortunato, nelle parole di Roberto InnocentiRoberto Innocenti (Ciò che cerco è raccontare: Il mio è un mestiere fortunato, mi piace molto. Se all’apparenza è innegabile che la parte preponderante è il disegno, la pittura, nell’essenza vera, e spero nel risultato, ciò che cerco è raccontare. Mi pare questo un privilegio enorme, che regala al mio fare un piacere, una contentezza di fondo, che c’è nell’intento e nel quotidiano, che mi aiuta a trovare i colori giusti, a sentirmi meno solo. Il mio lavoro è rivolto al pubblico, ma non è come a teatro, dove il giudizio è immediato, e le reazioni si manifestano subito. Momenti tremendi di tensione che subito si sciolgono, sperano glia attori, in un ovazione. Anche dopo molto tempo che il mio lavoro è finito, vengo a conoscere soltanto il numero delle copie vendute, o in quante lingue diverse. È quando incontro il pubblico vero, non virtuale, fatto di persone, soprattutto di ragazzi, nelle scuole, che il mio mestiere diventa bellissimo, e allora vorrei altri cento anni per raccontare altre cento storie, magari aggiornando lo stile”).
Nello stesso numero: Editoria nel mondo
Mary Hoffmann (Libri dall’Inghilterra: “La situazione della produzione editoriale in Inghilterra, già difficile quando mi fu chiesto, qualche tempo fa, di tracciarne un panorama, dopo la stretta creditizia si è ulteriormente aggravata. Sento parlare di proposte di acconti annullate, di contratti cancellati e del fatto che alcune importanti case editrici hanno cessato di reclutare personale nuovo. Perciò il futuro appare fosco per scrittori e illustratori. Comunque io parlerò delle correnti degli ultimi anni e poi cercherò di immaginare in che modo la corrente situazione finanziaria potrebbe servire a migliorare la qualità di ciò che viene pubblicato in Inghilterra per i ragazzi.”).
Janine Despinette (Da Neruda a Le Clezio: “Il professore universitario Le Clezio, classe 1940, vive a Nizza, città dove è nato, per metà dell’anno, ma per eredità familiare, può considerarsi cittadino bretone, della Piccardia e dell’isola Mauritius, dunque di doppia nazionalità: franco-inglese. Spesso in viaggio per il mondo, tanto saggista quanto romanziere, è un intellettuale di grande cultura che fa condividere ai suoi lettori la sua passione per le culture e la gente di altrove, incontrate nei suoi viaggi. Secondo la mia opinione di critico “specializzato”, poiché lo scrittore Le Clezio, “nobelizzato” dall’Accademia reale di Svezia, è anche autore di Procès verbal (1963), di Lullaby (1980), di Desert (1989), di Celui qui n’avait jamais vu la mer (1982), di La ronde et autres faits divers (1985), di L’africain (2004), di Ritournelle de la faim (2008), sarebbe giusto, nelle pagine di LiBeR, riconoscere in lui anche il più attento analista del “male di vivere” di bambini e adolescenti che cercano un loro posto in mezzo ai sommovimenti sociali contemporanei. Penso anche che noi lettori, grazie a lui, ci scopriamo “planetari” e, ancora, che sarebbe giusto non trascurare l’influenza sottile dei suoi scritti pubblicati in edizioni per giovani, dato anche che tutti i suoi libri, dopo la prima edizione, sono costantemente riediti. Non è frequente, in Francia e anche fuori della Francia, trovare un Premio Nobel in questo settore dell’edizione.”).
Loredana Farina (Gli Orienti e l’Italia: “Devo a Una palla al circo di Yutaka Sugita la consuetudine di visitare il suo editore giapponese Shiko-sha al padiglione 29 della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna. È così che ho familiarizzato anche con altri editori orientali. In questo reparto sono concentrati e si susseguono senz’ordine gli stand di editori giapponesi, coreani, egiziani, arabi, persiani, cinesi, israeliani, indiani, ecc. C’è una ricca e confusa miscela di paesi e culture che permette un bel viaggio nelle scritture del mondo: un viaggio inebriante ma spaesante al tempo stesso. Le icone degli ideogrammi, i ricami degli alfabeti arabi, i caratteri cirillici: tutti così belli e così ricchi di fascino, ma illeggibili! Il contatto con grafemi misteriosi fa sentire immediatamente analfabeti, cioè destabilizzati e insicuri: è per questo che il linguaggio universale delle immagini diventa rassicurante. Evviva i picturebook. E solo di questi preferisco raccontare. Il paesaggio culturale incontrato durante queste passeggiate al padiglione 29 nel corso dei lustri è notevolmente mutato. Per fortuna le culture dialogano, si interrogano, si mescolano. Che cosa implicherà tutto ciò? Viviamo già nel villaggio globale? Che cosa succede quando la cultura diventa mercato? E i bambini come cambiano?”).
Carla Poesio (E in Italia?: “Anche se la produzione editoriale per ragazzi non è attualmente a un alto livello qualitativo, trascurare lo sforzo di editori, scrittori, illustratori, grafici di produrre valide novità non sarebbe giusto. D’altronde è legittimo, anzi doveroso deprecare l’omologazione, la clonazione di prodotti editoriali che hanno goduto di un successo soprattutto finanziario, provocato dall’ansia spasmodica di creare un libro simile all’ultimo best seller.
Jack Zipes ha discusso a lungo su questo tema (si veda su LiBeR 80 “Misreading children o della lettura sbagliata”). Tra i libri più bersagliati da critiche negative (ma, dobbiamo ammettere, anche quelli che hanno più fans) troviamo i libri di fantasy. Il genere in sé, figlio di augusti padri, da Tolkien in poi, non ha colpe. Anzi, studiosi acuti come William Grandi in Infanzia e mondi fantastici, (Bononia University Press, 2007), ne hanno sottolineato non pochi lati positivi”).
E ancora:
Chiara Lepri (Elogio del senso perso: “Sono trascorsi poco più di 10 anni dalla morte di Toti Scialoja. Nato a Roma nel 1914, fu anzitutto, come pittore, uno dei massimi esponenti dell’astrattismo europeo, ma si occupò anche di scultura; fu scenografo e regista, critico d’arte, autore di testi teatrali, esperto di danza e di musica. Scrisse inoltre poesie per bambini (e non solo), prima a uso e consumo dei tre nipoti, poi rivolgendosi a un pubblico sempre più vasto e divertito, dando vita a uno straordinario e memorabile corpus poetico cui dobbiamo fare riferimento ogni qual volta parliamo di sperimentalismo linguistico, gioco verbale, di letteratura – e di poesia, in particolare – che si distingue per immediatezza e leggerezza, ma anche per una eccezionale capacità di dialogare efficacemente con l’infanzia”).
Manuela Trinci (Bambini a rischio?: “Emerge una protezione e una preoccupazione che circonda i bambini a tutto tondo e che ha fatto dire e scrivere alla sociologa Marina D’Amato che si vive in una cultura genitoriale più della preoccupazione che non dell’attenzione. Genitori, quindi, preparatissimi sui mille insidiosi pericoli del caotico mondo d’oggi, programmati per angosciarsi e dotati di indicatori d’ansia perennemente in allarme a prescindere dalla situazione. Genitori che si attaccano al clacson in mezzo agli ingorghi se il figlio è in ritardo per gli allenamenti, che si inquietano pensando che troppo glutine e latticini compromettano le facoltà mentali dei loro bambini, che stanno sulle spine per interrogazioni, prove di verifica o compiti in classe, genitori ossessionati da orchi, droga e alcool che pensano che le strade siano troppo trafficate per consentire ai rampolli di andare in giro a piedi. Genitori che impongono alle tate di regalare la vittoria ai bambini per non mortificarli. Babbi paonazzi, con pancette e capelli diradati, che dal bordo campo sbraitano, pronti a scartare la palla al posto del loro bambino, o mamme ostinatamente “in rosa” che muovono commosse e speranzose le proprie punte al saggio di danza della loro bambina. Ovvio come il tutto si attutisca, o quantomeno diversamente si declini, per quei genitori – troppi – che hanno la preoccupazione schiacciante di sbarcare il lunario a fine mese”).
Mafra Gagliardi (All’insegna dell’impegno: “Nella recente produzione di Teatro/Ragazzi, le novità più interessanti sono costituite da opere che affrontano temi complessi della contemporaneità, come le regole dell’etica, il disagio giovanile, la politica, la sessualità, la morte. E se si affidano alle suggestioni della fiaba, propongono inedite chiavi di lettura che evidenziano proprio queste problematiche”).
Maria Letizia Meacci (Il libro chiede ancora asilo: ““Il libro chiede asilo” era il titolo di una serie di articoli apparsi nel n. 53 di LiBeR (gen.-mar. 2002), in cui si ribadiva il concetto che non è mai troppo presto per leggere, con proposte e note psicopedagogiche per le varie fasi evolutive da 0 a 5 anni. In particolare in “Ritmi e tempo del libro” veniva effettuato un percorso su ciò che il mercato editoriale offriva in quel momento. I suggerimenti di lettura per le varie età si riferivano ai formati, ai materiali, ai contenuti dei libri, comprese fiabe e filastrocche, ai personaggi tipici cari ai bambini e alle tematiche di oggi. Sono passati sei anni ed è forse il momento di chiedersi cosa è cambiato, se ci sono novità di rilievo, soprattutto se l’interesse per la fascia d’età dei piccolissimi è divenuto più forte ed eventualmente come e perchè”).
Giulio C. Cuccolini (Un Giornalino senza eguali: “Era la fine d’ottobre del 1986. Ricordo Paola Pallottino freneticamente intenta, in piena notte, a redigere le didascalie di una mostra da inaugurarsi il mattino seguente. Era intitolata “Il giornalino della Domenica” ed era stata da lei ideata, voluta, curata e realizzata fin nei minimi dettagli con i modestissimi mezzi messi a disposizione dal Salone internazionale dei comics, del cinema d’animazione e dell’illustrazione. Da allora hanno visto la luce alcune mostre e vari contributi saggistici su questo celebre ed eccezionale periodico per l’infanzia fondato da Vamba (Luigi Bertelli). Adesso, oltre vent’anni dopo, la Pallottino è tornata sul tema con una mostra dallo stesso titolo ma di ben altro respiro e portata, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna e ospitata nella città felsinea per tutto lo scorso mese di ottobre”).
Angela Dal Gobbo (Con gli occhi dei grandi: “Fin dalle sue origini la letteratura per l’infanzia ha inteso rivolgersi a un pubblico, quello infantile, ritenuto fondamentalmente diverso dall’adulto; si considerava perciò necessario proporre libri specificamente pensati per i piccoli. Tale idea si basa sul presupposto che l’età infantile sia radicalmente diversa da quella adulta: se l’adulto è un essere compiuto, i bambini paiono invece immaturi, inesperti e impacciati, limitati per conoscenze e per esperienza ma anche, proprio per questo, innocenti, felici ma vulnerabili. Tutto ciò rappresenta ovviamente una generalizzazione dello stato infantile, ma ha influenza sulle scelte e sulle selezioni dei libri e si traduce spesso in atteggiamenti di censura. Di fatto noi censuriamo, molto più di quanto si pensi, i libri destinati ai bambini”).
E anche:
Dossier Segnali di lettura: rassegna di iniziative e progetti di promozione della lettura e di materiali di letteratura grigia sul mondo del libro per ragazzi.
Le Rubriche:
Ruba bandiera: il gioco e l’immaginario infantile negli interventi di Roberto Farnè
La cattedra di Peter: le tesi originali della cattedra di Letteratura per l’infanzia dell’Università di Bologna presentate da Emy Beseghi
La cassetta degli attrezzi: gli strumenti di lavoro per gli operatori del settore
Liberweb: notizie dal portale sul mondo del libro per ragazzi
Le Recensioni
20 libri usciti negli ultimi mesi recensiti dagli esperti di LiBeR.
L’immagine di copertina è di Roberto Innocenti
Inserto redazionale:
In collaborazione tra Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e LiBeR, il quarto fascicolo dell’annata 2008 della Bibliografia nazionale dei libri per ragazzi, che esce come inserto redazionale di LiBeR, con 564 novità luglio-settembre 2008, indici per titoli, autori, serie, CDD.