Ognuno di noi è, prima di tutto, il proprio nome. E’ grazie al nome che mettiamo radici, che possiamo guardare al futuro con la forza e la sicurezza che provengono dal nostro passato. I ragazzi protagonisti di Mi chiamo bambino, rifugiati che vivono in un campo profughi con l’etichetta di “minori non accompagnati”, un nome non ce l’hanno. Sono le guardie del campo a definirli con una lettera: bambino I, bambino A, bambino R, bambino O. In questa condizione vivono il loro tempo sospeso, un eterno presente in cui l’unico obiettivo è la sopravvivenza, trovare qualche cosa in più da mangiare è il sogno ad occhi aperti di ogni risveglio.
Ognuno di noi, però, è anche fatto di storie. Bambino I lo sa, pertanto decide di raccontare. Il suo racconto gli restituisce, almeno parzialmente, quello che la burocrazia gli ha tolto: la credibilità, il diritto all’ascolto, la possibilità stessa di esistere.
Save the children ha concesso il patrocinio a questo romanzo, riconoscendo tra le sue pagine parole di solidarietà e speranza, asciugate da quella dose di retorica che spesso condiziona narrazioni di questo genere. L’autore è Steve Tasane, figlio di un rifugiato, il quale ha chiarito in un’intervista che non è stato questo dato biografico il punto di partenza del libro, ma il fatto di aver visto un video in cui un fratello e una sorella festeggiavano per aver trovato del pangrattato nel fango, in un campo profughi. Questo frammento ha risvegliato in lui il desiderio di rispecchiare la sua storia nella loro e l’urgenza di raccontare la frantumazione della famiglia, la perdita di identità e il modo, tenero ma determinato, in cui i bambini continuano a ricercare sicurezza e calore, in qualsiasi forma possibile. Pur nella differenza del contesto storico - l’Estonia del secondo dopoguerra e la crisi globale della contemporaneità - rimangono immutati il desiderio di appartenenza, di felicità e di gioco dei bambini. E la necessità che qualcuno dia loro ciò che non hanno: la parola per raccontarsi.
Matteo Biagi (da LiBeR 125)
Mi chiamo bambino
Steve Tasane;
trad. di C. Valentini
Il Castoro, 2019, 151 p.
€ 12,50 ; Età: da 11 anni