S. Malatesta | Guerini Scientifica, 2015 Luoghi, pratiche e rappresentazioni
Stefano Malatesta
Prefazione di Susanna Mantovani
Milano, Guerini Scientifica, 2015, 171 p.
(Spazi, 4)
ISBN: 9788881073832 - € 16,50
Quarta di copertina
Perché abbiamo bisogno di una «geografia dei bambini»? L’importanza dell’orientamento nello spazio o dell’osservazione diretta, il ruolo sociale e politico della nostra disciplina all’interno della scuola, le connessione con i temi della cittadinanza e della sostenibilità: sono nodi discussi a fondo da diversi autori. Eppure, nel pensiero geografico contemporaneo, è emersa con forza la necessità di isolare un ambito di lavoro, indipendente dalla ricerca sull’insegnamento della geografia, indirizzato nello specifico allo studio dei luoghi, delle pratiche e delle rappresentazioni che «costruiscono» le geografie dell’infanzia. La Children’s Geography di matrice anglosassone si è affermata, innanzitutto, come un passaggio fondamentale per definire i bambini e le bambine non più come «individui in transizione verso l’età adulta», ai quali fornire le coordinate per essere, un giorno, adulti capaci e responsabili, e, in seguito, si è convertita in uno strumento indispensabile per considerarli attori protagonisti dei luoghi che abitano tutti i giorni: la casa, la scuola e gli spazi pubblici.
Questo libro si apre proprio con un’argomentazione a favore di questa autonomia e con la discussione del posizionamento intradisciplinare della «geografia dei bambini». Prosegue proponendo un’applicazione dei principali nodi teorici della Children’s Geography ai luoghi che maggiormente influenzano l’esperienza spaziale dei bambini e delle bambine. Chiarisce, infine, che pensare i bambini e le bambine come protagonisti delle geografie del quotidiano equivale a compiere un atto politico, in quanto prevede la presa di coscienza del ruolo sociale che i bambini e le bambine rivestono non solo a casa o a scuola, ma nella società civile. Da questa ultima affermazione, forse, vale la pena iniziare la lettura di questo volume
L'autore
Stefano Malatesta è dottorte di ricerca in "Modelli, linguaggi e tradizioni nella cultura occidentale" presso l'Università di Ferrara. Attualmente lavora nel Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione "Riccardo Massa" e nel Marine Research and High Education Center all'Università di Milano-Bicocca. Si occupa di geografia dei bambini, di studi insulari e di risposta sociale ai cambiamenti ambientali. Per Guerini ha pubblicato Per fare l'alberto ci vuole la carta. Note critiche per un currisolo geografico (2010).
Indice
Prefazione, di Susanna Mantovani
Introduzione
Capitolo 1 - I nodi teorici
1.1 La geografia culturale e la "geografia dei bambini"
1.2 "Children's sociology" e "children's geography"
1.3 Essere "meno.che-adulti"
1.4 La "geografia dei bambini" e l'educazione geografica
Capitolo 2 - I metodi e le chiavi di lettura
2.1 Una riflessione metodologica
2.1.1 Rappresentazioni soggettive vs cartografia?
2.2 Questioni sociopolitiche
2.2.1 Partecipazione
2.2.2 Appartenenza
2.2.3 Cittadinanza
2.2.4 Cittadini o consumatori?
2.3 La centralità del luogo
Capitolo 3 - I luoghi
3.1 La scuola come attore socio-politico
3.2 I luoghi domestici
3.2.1 La casa e la geografia del quotidiano
3.2.2 Per una "geografia critica della casa"
3.2.3 La geografia quotidiana della genitorialità. La famiglia come luogo (di Valeria Pecorelli)
3.3 I luoghi pubblici
3.4 Altri luoghi - luoghi "altri"
3.4.1 Gioco e luoghi
3.4.2 Cyber-geografia dei bambini
Una sorta di memorandum
Bibliografia