Wilhelm Speyer; trad. di Tatiana Silla
Medusa, 2006, p. 173
(Le porpore)
€ 16,50 ; Età: 13-16
Siamo di fronte a una importante opera narrativa pubblicata in Germania nel 1928 e tradotta in Italia due anni dopo, senza aver lasciato traccia nelle nostre storie della letteratura per l’infanzia. Siamo in Germania alla fine del 1930 in una scuola sperimentale (realmente esistita), dove “i ragazzi, per sviluppare in maniera armonica la loro personalità, avevano bisogno di vivere in mezzo alla natura, lontano dai rumori e dagli influssi negativi della grande città”. In questa scuola c’è un preciso equilibrio fra le conoscenze didattiche e quelle della natura. La prima classe viene a conoscenza che un pellicciaio del paese vuole impossessarsi di tutti i gatti della zona per avere pellicce con ottimo guadagno. Questo ignobile individuo ottiene una norma dal sottoprefetto che decreta la morte di tutti i gatti della zona con la falsa accusa di una epidemia di rabbia. I ragazzi decidono di salvare gli animali e ingaggiano una lotta non soltanto contro le autorità ma anche contro i compagni di scuola più grandi di loro. Infatti, gli allievi della seconda classe sono conformisti e pensano: “A tal punto era decaduta la disciplina, madre di ogni nobile ascesa per i mortali! Come avrebbe potuto quella classe essere utile al paese e alla comunità se non si presentava puntualmente alla corsa, al lavoro, alle lezioni, allo sport?” Questo della disciplina è uno dei piani di lettura del libro, che invece esalta la capacità autonoma dei singoli di affrontare situazioni particolari e di prendere autonome decisioni. Nel 1928 Hitler non è ancora al potere ma il clima politico è profondamente influenzato dall’ideologia nazista, improntata all’obbedienza e all’ordine. Il tema base del libro rimane però la difesa degli animali contro le sopraffazioni umane. I ragazzi ci riusciranno e avranno alla fine il riconoscimento delle autorità scolastiche e di tutto il paese. Il ritmo narrativo del romanzo di Speyer è ancora attualissimo e anche le figure dei protagonisti non hanno perso lo smalto di un coinvolgente carattere contemporaneo.
R. Denti
(da LiBeR 74)