Ramona Bădescu, Benjamin Chaud
De Vecchi Editore, 2006, p. 92
(Pomelo)
€ 11,90; Età: 4-7
Tra le pubblicazioni che la De Vecchi Editore destina al settore ragazzi, brillano per originalità e garbo quattro libretti che hanno tutti lo stesso protagonista: l’elefantino Pomelo. È un personaggio strano: alto pochi centimetri, di colore rosa, dotato di una lunghissima proboscide, vive in un orto e trova rifugio sotto un soffione, che egli sente come “suo”. Apparentemente nulla di speciale. Eppure parole e immagini si intrecciano in modo così delicato, oltre che ironico e surreale, da lasciarci incantati. Il testo verbale si compone di brevi affermazioni in terza persona sul carattere, i sogni, i desideri, le paure e gli amori di Pomelo, di cui la traduttrice conserva l’originale nome francese. È difficile scegliere quale sia il migliore tra i quattro volumetti. Abbiamo scelto qui Pomelo sta benone sotto il suo soffione perché ci sembra essere il primo della serie, dal momento che presenta il personaggio descrivendone la proboscide, le paure, i divertimenti. In forma quasi di aforismi, il testo si limita a enunciare le attività, i gusti, i pensieri, le occupazioni dell’elefantino: “Sotto il soffione Pomelo ha paura. Di notte ha paura dei porri. Ha anche paura che la pioggia cancelli i colori. O che improvvisamente tutto si ritrovi sottosopra.” Ne emergono osservazioni ironiche ma anche riflessioni profonde, che i bambini potranno accogliere in senso letterale (aiutati dalle immagini semplici e curiose), oppure meditare. E comunque il messaggio non risulta mai pedante, anzi sostiene e rafforza, se possibile, l’autostima del lettore, perché comunica che, anche se stravagante, ciascuno può essere se stesso. Le figure si stagliano, coloratissime, sul fondo bianco della pagina, riempiendola di verdi, marroni, rossi e rosa, quasi una festa; animali e insetti si distinguono dai fiori, dalle verdure e dalla terra per un nervoso contorno a penna che li delimita e li stacca dal contesto. Si tratta di un felice artificio, ancorché sottile, funzionale alla chiarezza e alla leggibilità dell’illustrazione. Lo stile un poco naïf ben si adatta al testo, valorizzando la freschezza del personaggio.
A. Dal Gobbo
(da LiBeR 74)