Il grande libro degli Sgnuk
Guido Sgardoli
Giunti, 2006, p. 224
(Graffi)
€ 6,90 ; Età: 12-14 anni
Il romanzo è all’insegna di un vivace umorismo che permea vicende a ritmo serrato intrecciandosi con felice tempismo a toni dolenti di triste rassegnazione. Yunding, danese, è un ragazzo obeso, insicuro, conscio delle sue carenze, privo della comprensione e dell’affetto dei suoi genitori, apertamente delusi da quello che considerano una nullità di figlio. Del nonno (l’unica persona a essergli vicina) si apprende, in apertura di libro, che è appena morto mentre vuotava il sacchetto della spazzatura nell’apposito contenitore all’aperto e vi è rimasto dentro, dritto stecchito come un baccalà, secondo l’originale resoconto di un suo vicino di casa, il signor Nysgerring, un vecchietto pieno di reumatismi e di voglia di farsi ripetuti goccetti. Le vicende si snodano attorno al ritrovamento di Yundig, in casa del nonno defunto, di un libro che parla degli Sgnuk, una specie di folletti capaci di esaudire qualunque desiderio di un essere umano, purché questi riesca ad acchiapparli. In tale tentativo Yundig (che desidererebbe tanto essere un ragazzo normale) si dà freneticamente da fare fino a una rocambolesca fuga da casa, poiché i genitori, che vedono solo l’esterno di questa ricerca, arrivano a considerare il ragazzo come un pazzoide, addirittura un potenziale parricida e pensano di rinchiuderlo in un manicomio cittadino di dubbia fama o di consegnarlo alla polizia. La caccia di Yundig allo Sgnuk raggiunge l’acme nella casa del nonno defunto, complice il vecchio Nysgerring, ma non sembra raggiungere una concreta soluzione, chiudendosi con una memorabile rissa tra i due gruppi di assedianti la casa: poliziotti e infermieri psichiatrici che si contendono il ragazzo di cui vogliono gestire la sorte. La rissa sconcerta i genitori e li porta a un cambiamento repentino nei confronti del ragazzo, accompagnato da un’improvvisa obesità di entrambi, concorrenziale e insieme simpatizzante con quella di Yundig, senza nessuna meraviglia di amici, parenti, vicini, conoscenti, fornitori, datori di lavoro, come spiritosamente e a ragion veduta sottolinea Sgardoli. Una cartolina illustrata chiude l’ultima pagina. Reca i saluti del signor Nysgerring a Yundig da un’amena spiaggia scaldata da un sole antireumatismi. Permette in modo brillante ai lettori del libro di fiutare e immaginare, ciascuno a proprio modo, un intervento conclusivo dell’impalpabile Sgnuk.
C. Poesio
(da LiBeR 73)