Una bacchetta magica
Gwénola Carrère; ill. di A. Koch
Topipittori, 2005, 32 p.
€ 12,50 - Età: 5-7 anni
Cosa sognano gli animali? Quali sono i loro desideri? Se capitasse loro tra le zampe una bacchetta magica, che farebbero? Questo è il tema della bella storia che Carrère e Koch narrano con lieve ironia. Il protagonista, il cagnolino Dug, per caso scopre una bacchetta magica: “Ma come! direte voi, adesso le bacchette magiche si trovano così, abbandonate per strada? Beh, può capitare, rispondo io. La bacchetta magica è un oggetto molto pericoloso”. Soprattutto quando coloro che formulano i desideri sono animali. Perché ci sono tanti animali nei racconti per bambini? Sono figure allegoriche che simboleggiano la parte istintiva e incontrollabile della psiche infantile. Qui, per l’appunto, possono esaudire i sogni più sfrenati: il leone apre una macelleria, i coccodrilli trasformano le strade in fiumi e i pinguini la collina del parco in un iceberg. La bacchetta magica finisce sull’autobus, che piroetta nel cielo e diventa una costellazione. Ma come rimettere tutto a posto? “La bacchetta magica è persa per sempre. Non ci sono più sogni da realizzare e la città è nel caos”. Il racconto sembra dare forma all’antico segreto nascosto nella parola “desiderio”: contiene una stella, il latino sidus. E viene alla mente un’ulteriore sapienza etimologica: il verbo “desiderare” significa anche, in latino, “allontanarsi dalle stelle, bramare”. Si desidera qualcosa quando non la si possiede; se tutto è esaudito, il desiderio non ha ragione di esistere. Forse allora i sogni si accompagnano alla mancanza…Quando il cagnolino chiude gli occhi, in quel momento un turbine di luce avvolge Mic e lui riprende forma umana. Tutto torna come prima, tranne gli animali, che non sono più rinchiusi nello zoo, e l’autobus impazzito “che ancora vola nello spazio infinito di tutti i cieli. E ogni tanto fa cadere una stella”. Sarà per questo che si esprimono i desideri, quando si vede una stella cadente?Le illustrazioni ricordano la tecnica della xilografia e del monotipo – incisioni dal tratto forte e dallo stile naïf, mentre appaiono raffinatissime negli accostamenti di tinte appena un poco spente.La casa editrice Topipittori bene ha operato la sua scelta, dimostrando di saper arricchire il proprio catalogo con un’opera di alta qualità, graficamente elegante e adatta al pubblico infantile.
A. Dal Gobbo
(da LiBeR 70)