James Howe; trad. di Giorgio Testa
Playground, 2006, p. 160
(High School)
€ 10 ; Età: dai 12 anni
Una casa editrice di “nicchia” indirizzata alla pubblicazione di narrativa per adulti con temi che riguardano l’omosessualità, pubblica un romanzo adatto all’età preadolescenziale (dai 12 anni in avanti) che ha per protagonista un ragazzino dodicenne. Joe scrive il suo diario diviso per mese, le lettere dell’alfabeto gli servono per indicare parole di senso compiuto (o nomi di persone o di cose) che indicano il tema del capitolo. Una serie di considerazioni e di fatti concreti tenuti sul filo del rigore linguistico e del totale rispetto narrativo, senza uscire mai dalla misura, con parole o descrizioni che possano essere considerati scorretti.
Joe racconta la sua storia: ha preso coscienza della sua diversità e chiede alla famiglia, ai compagni di scuola, all’ambiente che lo circonda di venire accettato per quello che è. Un giorno scrive parlando dei compagni di classe: “Penso che i loro genitori abbiamo già abbastanza problemi nel trovare qualcosa da mettere in tavola per potersi preoccupare più di tanto per i figli, se non giusto stando attenti che non si mettano nei guai”. Naturalmente non può evitare giudizi da parte dei compagni: “Oggi in palestra Kevin mi ha detto che sono una ragazzina.” Però è ovvio che non possa notare che molti ragazzi della sua scuola portano l’orecchino e nessuno li nota, mentre se lui lo mette viene considerato frocio. Joe si innamora, ricambiato, di Colin, un amico con il quale riesce a realizzare un bellissimo desiderio: guardare assieme un film in tv. Colin non riesce ad affrontare la propria diversità sessuale, decide di nasconderla e quindi rompere il rapporto sentimentale con Joe, che ci soffre moltissimo. Il protagonista affronta con volontà caparbia i vari aspetti della vita quotidiana: sociali, psicologici, tradizionali, affettivi. C’è una zia particolarmente comprensiva, ma ci sono anche le ovvie difficoltà dovute a chi combatte il “diverso” in nome di “valori” che non hanno senso e che sono legati a tradizioni male interpretate o a errate interpretazioni di forme sbagliate della religione.
Chi dà diritto agli altri – si chiede Joe – “di accettarmi o meno? Per quanto ne so – afferma – sono nato così. Non mi sono svegliato una mattina e ho deciso che mi piacevano i ragazzi”.
Romanzo complesso e significativo, che esce dalla banalità e resta un preciso punto di riferimento in occasioni che possono favorire un colloquio aperto con i preadolescenti.
R. Denti
(da LiBeR 73)